Certificati, settore streaming sempre più competitivo

L’uso dei servizi di streaming è ormai diffuso ed entrato nelle abitudini delle persone, specialmente dalla fase più critica legata alla pandemia di Covid-19 vista nel 2020.

Le previsioni di Statista mostrano come il comparto del video streaming on demand arriverà ad un volume di mercato di 139,20 miliardi di dollari entro il 2027, con un tasso di crescita composto annuo dell’11,48%. Secondo i dati della società di misurazione degli abbonati Antenna, il numero di abbonamenti per persona è in aumento negli Stati Uniti. Ma c’è anche più concorrenza tra i servizi per i nuovi clienti, soprattutto nel mercato USA, che è per lo più saturo.

I dati di Antenna rivelano che circa il 19% degli abbonati a servizi premium, un gruppo che include Netflix, Hulu, AppleTV+, HBO Max e Disney+, tra gli altri, ha cancellato tre o più abbonamenti nei due anni fino a giugno 2022. Questo dato è in aumento rispetto al 6% nel periodo di due anni terminato a giugno 2020. Antenna raccoglie dati da servizi di terze parti che raccolgono informazioni dai consumatori, come acquisti online, bollette e registrazioni bancarie. Ciò offre all’azienda visibilità sugli abbonamenti in streaming.

Il tasso medio di disiscrizioni mensili dei clienti tra i servizi premium negli USA è stato del 5,46% a luglio, rispetto al 4,46% di un anno fa e al 4,05% a luglio 2020, secondo Antenna. Alcuni consumatori annullano gli abbonamenti quando terminano una serie di successo su un servizio, quindi passano a un altro che ha qualcos’altro di interessante. Le disiscrizioni dei clienti sono una delle ragioni principali per cui alcuni grandi colossi dello streaming hanno difficoltà ad espandere la propria base di clienti.

Al momento Walt Disney appare in vantaggio rispetto Netflix, con 221,1 milioni di abbonati a livello globale, cifra che comprende 152,1 milioni da Disney+, 46,2 milioni della piattaforma Hulu e 22,8 milioni di ESPN.

Netflix nell’ultimo trimestre ha segnalato 220,67 milioni di abbonati. La società ha perso quasi un milione di clienti nel suo ultimo trimestre. La società sta cercando di addebitare ai brand prezzi premium per fare pubblicità sulla sua piattaforma, un chiaro segnale che il colosso dello streaming si aspetta un forte interesse da parte delle aziende che hanno cercato a lungo di raggiungere il suo pubblico. Una versione della piattaforma supportata dalla pubblicità potrebbe essere lanciata il prossimo 1° novembre.

Il quadro tecnico di Netflix

Il quadro grafico di Netflix evidenzia segnali di ripresa nel breve termine, anche se nel medio periodo il titolo rimane all’interno di un trend ribassista, in particolare dai top registrati a novembre 2021 in area 700 dollari. Con il superamento della trendline discendente che collega i massimi registrati a novembre 2021 e gennaio 2022, oltre la difesa del livello orizzontale a 207 dollari lasciato in eredità dai massimi registrati a giugno 2022, il quadro di brevissimo respiro si mantiene favorevole ai compratori. Segnali di forza in area 210 dollari potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long con primo obiettivo in area 250 dollari. Un target più ambizioso potrebbe essere identificato presso area 300-322 dollari.

I certificati di Vontobel sullo straming on-demand

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