Risparmio gestito – La rivincita del coraggio

Lo straordinario recupero dei mercati finanziari, iniziato a marzo, è giunto inatteso per molti investitori; a sorprendere in modo particolare è stato il passaggio repentino da un’estrema avversione al rischio ad una crescente propensione per gli  investimenti  a più alto rischio, come illustra il grafico seguente. Di conseguenza, questo rally ha preso in contropiede i fondi che adottavano una posizione difensiva.

L’idea che i pacchetti di stimolo (quale per esempio il TARP negli Stati Uniti) cominciassero a funzionare ha determinato fra gli investitori un forte calo dell’avversione al rischio che in precedenza era elevata. Il successivo esito positivo dei “stress test” eseguiti dal governo statunitense sulle principali banche ha intensificato fra gli investitori le aspettative di crescita. La maggior fiducia nel successo del salvataggio finanziario ha comportato un netto miglioramento nel funzionamento del mercato del credito. Si è così instaurato un ciclo virtuoso, perché si è fortemente agevolata la raccolta di capitale da parte delle banche che, a loro volta, hanno aumentato la loro capacità di sopravvivenza. Allo stesso tempo, i dati che indicavano un apparente attenuarsi della crisi economica mondiale hanno spinto a credere che fosse alle porte un’inversione di tendenza.
Ad innescare il rally è stata la sensazione che la minaccia di un crollo del sistema finanziario ed economico mondiale fosse rientrato; gli investitori hanno così iniziato a guardare alla futura ripresa, al di là della contrazione economica in atto.

A sua volta, ciò ha spinto gli investitori a guardare con occhio diverso ai titoli più duramente colpiti durante la precedente fase ribassista. Dopo essersi tenuti a debita distanza da queste società, per paura di un loro fallimento, a marzo e aprile gli investitori sono tornati a mostrare un vivo interesse verso quelle che ora appaiono come azioni incredibilmente convenienti di aziende che sembrano in fondo in grado di sopravvivere. Titoli e settori che appena qualche mese prima venivano, nella migliore delle ipotesi, trascurati, hanno offerto nella primavera i contributi più importanti al rialzo di mercato. È utile rilevare come alcuni dei settori più duramente colpiti durante la precedente contrazione abbiano beneficiato dei recuperi più consistenti durante il rimbalzo del mercato. Fra gli esempi più meritevoli vi sono i titoli finanziari, ma anche i beni di consumo discrezionali, gli industriali, le materie prime e le IT.

Qualcuno sostiene che la fase ribassista sia ormai alle nostre spalle, ma resta da capire quale orientamento assumerà ora il mercato statunitense e quali fattori ne determineranno l’evoluzione. Non stupisce quindi l’eterogeneità delle previsioni sui mercati e sull’economia. Gli osservatori più ottimisti sottolineano come diversi indicatori previsionali, per esempio le indagini sul grado di fiducia delle aziende sia negli Stati Uniti che in Europa, abbiano registrato ultimamente un netto miglioramento. Inoltre, le società hanno operato drastici tagli alle scorte, pertanto qualsiasi stabilizzazione della domanda dovrebbe stimolare un rapido incremento della produzione. Intanto, a seguito della precedente avversione al rischio, siamo in presenza di un livello di liquidità elevatissimo da impiegare nel mercato, al quale gli investitori accedono con frequenza crescente visti gli importanti guadagni realizzati in appena pochi mesi.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!