L’educazione finanziaria come strumento di empowerment femminile

Solo un quarto delle donne europee (in linea con il 24% delle italiane) si sente pienamente supportata da un punto di vista finanziario sul posto di lavoro. Tuttavia, se ci si concentra esclusivamente sulla dimensione personale, emergono segnali promettenti circa il rapporto delle donne con la gestione delle proprie finanze. Altrettanto positivo è il fatto che tra coloro che si sentono financially empowered, quasi la metà delle donne europee concorda sul fatto che ciò ha aumentato la propria autostima, con il 46% desideroso di cercare informazioni per migliorare le proprie conoscenze e skills finanziarie.

Questo è quanto emerge dal sondaggio, dal titolo Invest in Her, Accelerate Progress che Mastercard presenta in vista della Giornata Internazionale della Donna, con l’obiettivo di indagare il livello di consapevolezza finanziaria delle donne in 12 Paesi europei, tra cui l’Italia.

Gli ostacoli al raggiungimento dell’empowerment finanziario delle donne

Le donne intervistate hanno ammesso una mancanza di fiducia nei datori di lavoro quando si tratta di inclusione finanziaria, con solo il 25% delle donne europee, al pari delle donne italiane al 24%, che dichiara di poter contare su politiche di sostegno sul posto di lavoro come, ad esempio, la parità retributiva e opzioni pensionistiche favorevoli.

Tuttavia, nonostante in molte continuino ad astenersi dall’affrontare temi finanziari per motivi di privacy o per timore del giudizio che potrebbero ricevere, due terzi delle donne europee (64%) afferma la volontà di una maggior trasparenza su retribuzioni e finanze, valore che sale al 72% tra le donne italiane.

Restano però scoraggianti alcune stime che non preannunciano un futuro positivo in termini di divario retributivo: al ritmo attuale le donne non raggiungeranno la parità retributiva con gli uomini prima del 2277, evidenziando nel gender pay gap un ostacolo importante all’emancipazione finanziaria femminile. Limite questo riconosciuto in modo evidente anche dal 31% delle donne italiane, in linea con alcuni altri Paesi europei (Portogallo 41%, Polonia 37%, Spagna 31%).

Migliora la comprensione personale delle finanze

Diversamente da quanto accade sul posto di lavoro, le donne europee si sentono in grado di controllare le proprie finanze personali. Nonostante l’attuale incertezza economica, il 68% afferma infatti di avere molta fiducia nella comprensione dei propri risparmi (66% tra le italiane), mentre il 51% si sente a proprio agio nella gestione del proprio budget (67% tra le nostre connazionali).

Emerge anche come migliori la comprensione da parte delle donne europee verso tematiche più complesse come, ad esempio, i mutui (42%). La situazione è invece ben diversa quando si parla di investimenti, dove sono molto marcate alcune differenze a livello di genere: solo il 38% delle donne dichiara di avere familiarità con questi strumenti, rispetto al 54% degli uomini europei.

Social media e Ia: le nuove frontiere dell’apprendimento

Dalla ricerca emerge la volontà delle donne di documentarsi meglio sui temi di gestione finanziaria.

A livello europeo l’istruzione pubblica e primaria sono considerate le fonti meno efficaci nell’ambito dell’educazione finanziaria, a tal punto da far strada ai social media, che stanno entrando sempre più tra le preferenze non solo delle donne europee ma anche di quelle italiane. Instagram, Tik Tok e YouTube sono infatti in cima alle preferenze per il 13% delle nostre connazionali.

Secondo le donne italiane la loro istruzione finanziaria è stata principalmente guidata dalla famiglia (38%) e dagli studi universitari (15%). Per reperire informazioni rivelanti sui propri risparmi e sulle servizi finanziari, la maggioranza delle donne italiane predilige rivolgersi ai consulenti finanziari (53%).

Per avere consigli, domande o indicazioni su denaro e finanze?

Sui nuovi strumenti digitali solo il 4% delle donne europee in linea con i dati sulle donne italiane ha scelto di affidarsi a strumenti digitali come i consulenti finanziari basati sull’IA per ricevere una consulenza su misura. Ciò nonostante, la maggioranza di coloro che lo hanno fatto ha affermato di averli trovati molto efficaci e utili (77%).

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