Petrolio Brent: solito rally nel primo trimestre dell’anno?

MANTENERE PREZZI BASSI – Finora, il 2013 ha visto prezzi più o meno invariati rispetto a quelli degli ultimi sei mesi e il prezzo medio è stato vicino a 110.50 usd al barile. Lo ha spiegato Ole Hansen, commodity strategist di Saxo Bank che si attende “un aumento della domanda di petrolio per l’anno in corso, che sarà compensata da una crescita simile nell’offerta, soprattutto da parte dei paesi non Opec. Il migliore equilibrio domanda-offerta registrato negli ultimi mesi, che ha portato ad un taglio considerevole della produzione in Arabia Saudita a dicembre, dovrebbe aiutare a mantenere bassi i prezzi del petrolio durante la prima metà dell’anno”.

TREND GIA’ VISTO – Nel biennio passato, il petrolio Brent ha raggiunto il prezzo più alto dell’anno durante il primo trimestre. Questo è dovuto soprattutto a due fattori ricorrenti: eventi geopolitici e aspettative di una ripresa economica. Le prospettive di crescita sia all’inizio del 2011 che all’inizio del 2012 erano molto elevate. Inoltre, in entrambi gli anni abbiamo assistito ad un picco nei dati della produzione manifatturiera durante il primo trimestre, che ha portato aspettative di una maggiore domanda di petrolio e prezzi più alti.

LA SECONDA PARTE DEL 2013 – “Anche se i prezzi potrebbero salire durante la seconda metà dell’anno”, continua l’esperto della banca danese, “sei mesi sono un periodo di tempo troppo lungo per mantenere una posizione non profittevole. Pertanto, riteniamo che ci sia un rischio di discesa dai livelli attuali, con una limitata salita sopra 113.50 e poi un crollo verso 105. Questo livello può facilmente essere raggiunto, specialmente se i money manager iniziano a vendere parte dei 50mila contratti che hanno comprato a partire dalla metà di dicembre”.
 

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