Anima Holding, più che la semestrale pesano le tensioni argentine

ANIMA HOLDING RIDUCE LE PERDITEAnima Holding reagisce alle vendite che in mattinata avevano portato il titolo a toccare un minimo di 4,33 euro e si riporta tra i 4,40 e i 4,50 euro per azione, riducendo a meno di un punto percentuale il calo dalla chiusura di ieri dopo risultati del primo semestre che hanno mostrato una decisa crescita di ricavi (+27% a 113 milioni di euro) e utile netto (+66% a 40,3 milioni, mentre l’utile normalizzato segna +59%).

IL DEFAULT ARGENTINO PESA PIU’ DELLA SEMESTRALE – Il tutto a fronte di una raccolta netta salita del 50% a circa 5 miliardi di euro da inizio anno al 30 giugno scorso e di commissioni nette che hanno toccato quota 102,6 milioni di euro (erano state pari a 81,5 milioni di euro nello stesso periodo del 2013). A pesare sul titolo, nell'ultima seduta del mese di luglio, è la giornata negativa dei listini europei dopo che alle tensioni legate alle ulteriori sanzioni Usa e Ue contro la Russia (e in particolare tre banche a controllo statale) si sono aggiunti timori in merito all’evolversi del default “bis” dell’Argentina.

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