Mps di nuovo sospeso, ma stavolta al ribasso

MPS INVERTE LA ROTTA, ORA CEDE IL 19% – Mps passa da una sospensione al rialzo con un teorico +14,5% ad una al ribasso (con un altrettanto teorico -19%), con un massimo intraday di 43,9 centesimi per azioni e un minimo di 26,63 centesimi. Nel mezzo la conference call di presentazione dei risultati trimestrali e del rinnovato piano di rafforzamento patrimoniale che prevede il lancio di un aumento di capitale da massimi 5 miliardi da lanciare presumibilmente nei primi 7-8 giorni di dicembre per cercare di battere in velocità Unicredit e Deutsche Bank, a loro volta in procinto di lanciare nuove ricapitalizzazioni.

VOTO NON SCONTATO A NOVEMBRE – Peraltro solo una parte della ricapitalizzazione di Mps si scaricherà sul mercato grazie alla prevista conversione volontaria di bond “lower tier II” (che sarà rivolta a tutti gli obbligazionisti e dunque riguarderà 5 miliardi di euro di titoli) e dell’apertura all’ingresso di “cornerstone investors” che siano pronti a sottoscrivere partecipazioni significative del capitale e che potranno avere accetto ai dati dell’istituto, ipotesi fino a qualche giorno fa esclusa. Mps non chiude dunque del tutto la porta in faccia a Corrado Passera e ai fondi che l’ex numero uno di Intesa Sanpaolo assicura di aver già raccolto attorno alla propria proposta, cosa che rende secondo Kepler Cheuvreux il foto dell’assemblea straordinaria del prossimo 24 novembre non così scontato.

PRESE DI PROFITTO NONOSTANTE LE MOLTE NOVITA’ – Tutto questo non basta ad evitare che dopo essere più che raddoppiate nel giro di sole 6 sedute le quotazioni di Mps tornino a perdere quota per lo scattare di prese di profitto e, più marcatamente, per l’interruzione del flusso di ricoperture da parte dei fondi hedge che aveva caratterizzato le ultime giornate di borsa. Sempre elevati restano comunque i volumi, con oltre 285 milioni di pezzi passati di mano tra un’interruzione e l’altra. Tra le novità emerse che potrebbero sostenere il titolo nelle prossime settimane alcuni operatori segnalano anche la probabile cessione delle attività di merchant acquiring a Icpb che ha già offerto 520 milioni di euro e da cui si avrebbe un impatto positivo di circa lo 0,6% in termini di Cet1.

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