PRENDE CORPO IPOTESI M&A – Così a metà seduta il titolo a Piazza Affari sale del 10,3% toccando i 45,31 centesimi di euro per azione, con 30,5 milioni di pezzi passati di mano. Potenziale partner del Creval è ritenuta da tempo essere Bper Banca (che oggi resta appena sotto la chiusura delle vigilia a 5,33 euro, -0,28%), eventualmente dopo una integrazione di Creval con Banca Popolare di Sondrio (che invece sale dell’1,4% a 3,338 euro). Quest’ultima ipotesi ha tuttavia perso quota dopo la mancata trasformazione in Spa della stessa Banca Popolare di Sondrio, lo scorso 17 dicembre.
BPER BANCA PARE IL PARTNER IDEALE – Bper Banca è invece a sua volta alla ricerca di un partner per crescere e presenta una complementarietà a livello di rete distributiva e un modello di governante simile a quello di Creval, fattori che potrebbero risultare decisivi. L’eventuale fusione dei due istituti creerebbe la sesta banca nazionale e contribuirebbe a concentrare il settore del credito popolare, avendo anche la possibilità di migliorare l’efficienza del nuovo istituto grazie all’individuazione di sinergie di costo.
PRIMA CESSIONE NPL E OFFERTA PER CARIFE – Prima di ogni fusione, tuttavia, Creval dovrebbe cedere 1,5 miliardi di Npl lordi in parte sfruttando le Gacs, e almeno altri 300 milioni di inadempienze probabili, con l’obiettivo di far salire la copertura degli Npl lordi almeno al 42,5%. Da parte sua Bper potrebbe a breve perfezionare un’offerta per CariFe, ultima “good bank” rimasta da collocare dopo che Ubi Banca ha già formulato un’offerta vincolante per Banca Marche, Banca Etruria e CariChieti.