Ferrari vale una scommessa? Dopo i conti gli analisti credono di sì

Ferrari: conti non deludono le attese

Ferrari non delude il mercato, annunciando utili netti per l’anno appena concluso pari a 537 milioni di euro (+34% rispetto al 2016), contro i 528,7 milioni attesi dal consenso. L’utile netto rettificato è a sua volta salito del 26,4%, sempre a 537 milioni. Il Cda ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,71 euro per azione, in crescita rispetto agli 0,635 euro distribuiti sul bilancio 2016. Dopo l’annuncio il titolo, su cui da mesi sono positivi molti analisti, ha chiuso la seduta in rialzo del 7,5%, mentre stamane cede lo 0,7% dopo i primi scambi, oscillando sui 102,5 euro, a un passo dal massimo storico di 104,4 euro toccato a inizio novembre.

Cresce il numero di vetture consegnate

Tra gli altri dati significativi, l’Ebitda rettificato è salito a 1,036 miliardi, superando con due anni di anticipo il target stabilito nel 2015 di 1 miliardo di euro. I ricavi, seppur in crescita del 10% a 3,417 miliardi, sono invece rimasti leggermente al di sotto del consenso (pari a 3,434 miliardi). Lo scorso anno il “cavallino” ha consegnato in tutto 8.398 vetture, con un aumento di 384 unità. A impressionare gli analisti non sono stati solo in conti ma anche la guidance per il 2018-2022.

Obiettivi al 2022 superiori al consenso

Per quanto riguarda le prospettive di quest’anno, Ferrari prevede ricavi superiori ai 3,4 miliardi a fronte di oltre 9 mila vetture consegnate. Entro il 2021 l’obiettivo è di azzerare l’indebitamento industriale, mentre l’anno successivo l’Ebitda rettificato dovrebbe raggiungere i 2 miliardi. Dopo i conti gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno alzato le stime sugli utili per azione del 4,9% per il 2018 e del 7,4% per il 2019 e portato il prezzo obiettivo sul titolo Ferrari da 80 a 110 euro, confermando la raccomandazione “hold” (mantenere in portafoglio). Secondo gli esperti l’obiettivo di Ebitda rettificato al 2022 è superiore alle attese del mercato.

Marchionne: supercar elettrica avrà marchio Ferrari

Un altro broker, Jefferies, ha invece confermato il proprio “buy” (acquistare) e il prezzo obiettivo di 110 euro per azione, giudicando i dati 2017 “leggermente migliori su utili e margini” e segnalando come gli obiettivi al 2022 siano “ben oltre il consenso”. Da notare come nel corso della presentazione dei risultati Sergio Marchionne abbia dichiarato che se mai ci sarà una “supercar” elettrica, sarà Ferrari a produrla, mentre a una domanda circa un eventuale buy-back sul titolo ha fatto notare che il valore della liquidità nel bilancio del “cavallino” è pari a zero (e dunque non esiste al momento motivo per un’operazione simile).

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