Elezioni politiche 2018: i veri numeri dell’Italia che va al voto

Campagna elettorale rimasta lontana dalla realtà

Un interessante analisi pubblicata sul blog di AdviseOnly svela i veri numeri dell’Italia che si avvia a votare alle elezioni politiche del 4 marzo 2018. Numeri che non si sono sentiti molto, o per nulla, in una delle campagne elettorali più distaccate dalla realtà degli ultimi anni, perchè fino a quando l’economia cresce e il quantitative easing della Bce fa da scudo, la politica può prendersi una “pausa di riflessione”. Pausa che comunque non potrà durare per sempre, come più analisti hanno fatto notare.

La politica sfrutta crescita mondiale e scudo Bce

Al momento, l’Italia, come il resto dei Paesi della zona euro, può contare sulla forza del ciclo economico internazionale e sulla compressione dei tassi d’interesse. “Tanto per dare qualche numero, una buona fetta della nostra capacità futura di stabilizzare (o far scendere) il rapporto tra debito pubblico e Prodotto Interno Lordo dipende in larga parte dalla crescita nominale del Pil, dal saldo primario (differenza tra entrate e uscite) e dal contenimento della spesa per interessi” sottolineano gli esperti.

Per ridurre debito/Pil servirà crescere più del costo del debito

In particolare se nel 2017 la spesa per interessi è scesa al 3,8% del Pil dal 4% dell’anno precedente e il Pil nominale è cresciuto del 2,8%, quest’anno si dovrebbe vedere un costo del debito pubblico in calo al 3,6% del Pil e un Pil nominale salire del 4%. In tal modo il rapporto debito/Pil, calato dello 0,4% lo scorso anno, dovrebbe calare di un altro 1,6% nel 2018. Se la crescita proseguirà e il Pil nominale salirà del 4,3% nel 2019 e del 4,2% l’anno successivo, come da stime dell’ufficio parlamentare del bilancio, e contemporaneamente il costo del debito si stabilizzerà sul 3,5% del Pil, il calo del rapporto debito/Pil potrà proseguire riducendosi di un 2,9% nel 2019 e di un 3,2% nel 2020.

Partiti propongono come spendere risorse, non come reperirle

La crescita è dunque essenziale per riuscire a riportare i conti pubblici lungo una traiettoria di sostenibilit e andrebbe incoraggiata da riforme di cui peraltro nessuno al momento sembra voler parlare. Un problema ulteriore è che mentre quasi tutti i partiti impegnati in queste elezioni politiche sembrano avere le idee chiarissime su come spendere le risorse, molto meno ne dimostrano su come reperirle notano gli esperti di AdviseOnly, secondo cui a queste condizioni “il meglio che ci possiamo aspettare per il prossimo biennio (2019-2020) è una stabilizzazione del rapporto debito/Pil”, più che una sua pur possibile diminuzione.

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