Mercati emergenti: trader su opzioni ottimisti su prossima fine crisi

Mercati emergenti: i trader di opzioni sono ottimisti

Nelle ultime settimane molti investitori azionari sono fuggiti dai mercati emergenti, ma gli operatori su opzioni restano ottimisti riguardo al settore, secondo quanto riferisce un articolo del settimanale Barron’s ricordando come le azioni Usa abbiano sovraperformato le azioni di tutto il mondo da inizio anno, tra alti e bassi degli scambi e un rafforzamento del dollaro che ha colpito in particolare i mercati emergenti.

Dollaro forte e crisi turca hanno penalizzato le borse

Il dollaro si è rafforzato contro le principali valute estere, rendendo più oneroso per alcuni paesi con debito denominato in dollari rimborsare le proprie obbligazioni e inducendo gli investitori a vendere azioni. Il nervosismo generato dalla crisi economica della Turchia, con la lira precipitata al minimo storico, sono stati l’ultima fonte di preoccupazione per i mercati emergenti. Allo stesso tempo, tuttavia, il mercato delle opzioni ha mostrato un andamento divergente dal mercato azionario.

Indici di disallineamento sui minimi per gli Etf emergenti

Se gli Etf iShares Msci Emerging Markets e iShares China Large-Cap sono entrambi in calo dell’8% da inizio anno e nonostante le attese per maggiore volatilità in futuro, l’indice di disallineamento (“skew”, una misura di quanto sia costoso proteggere gli investitori da eventuali perdite, ndr) è vicino ai minimi a un anno per l’Etf iShares Msci Emerging Markets secondo i dati di Trade Alert citati da Barron’s.

Credit Suisse: non c’è panico sul mercato delle opzioni

L’Etf in questione è esposto verso paesi come la Cina, l’India e il Brasile. Lo stesso indice è prossimo ai minimi anche per l’Etf iShares China Large-Cap e secondo una nota del 20 agosto scorso di Mandy Xu, strategist sui derivati di Credit Suisse, questo sarebbe un chiaro segnale che non c’è alcun “panico nel mercato delle opzioni”. Così Xu ha raccomandando agli investitori di considerare le opzioni che garantirebbero un interessante ritorno nel caso le azioni emergenti registrassero un andamento migliore dell’indice S&P500 per il resto dell’anno.

La Cina può ripartire e far rimbalzare gli emergenti

Gli analisti di Credit Suisse ritengono il crollo dei mercati emergenti prossimo alla fine, specialmente con la recente mossa del governo cinese verso politiche creditizie e fiscali più accomodanti. Gli esperti infatti prevedono che i dati economici della Cina migliorino nel resto dell’anno, portando il Pil a crescere del 6,5% nel corso dell’intero 2018.

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