Asset allocation, Giappone: i pro e i contro da valutare

“Il Giappone potrebbe finalmente assistere a un cambiamento duraturo verso un’inflazione positiva e un ottimismo a lungo termine”. Ad affermarlo sono gli esperti di Lombard Odier, che di seguito spiegano nei particolari la view.

Le azioni giapponesi hanno già registrato una ripresa grazie al riconoscimento da parte dei mercati di questo fondamentale, anche se ancora incompleto, progresso economico.

L’attrattiva degli asset finanziari giapponesi per gli investitori stranieri dipende ora in larga misura da un’inflazione positiva e dalle riforme della corporate governance, mentre la Banca del Giappone (BoJ) sta valutando come porre fine ad anni di politica monetaria allentata, eliminando un fattore chiave del recente rialzo.

I fondamentali economici del Giappone sono solidi, con il settore dei servizi e la spesa interna in conto capitale che compensano altre debolezze. L’inflazione è destinata a superare l’obiettivo del 2% della Banca del Giappone (BoJ) per un anno consecutivo.

Inoltre, La Banca del Giappone (BoJ) potrebbe quest’anno modificare o porre fine alla politica di controllo della curva dei rendimenti (Yield Curve Control – YCC, e i mercati potrebbero scartare questo rischio ignorando le sfumature nella retorica ufficiale della banca centrale.

Ancora, lo yen (JPY) appare sottovalutato e lo vediamo rafforzarsi rispetto al dollaro statunitense: il nostro obiettivo a 12 mesi per USD/JPY è 120.

Tuttavia non ci sono prove che le riforme aziendali abbiano migliorato in modo significativo il rendimento del capitale e le valutazioni non appaiono più interessanti rispetto alle medie di lungo periodo. “Rimaniamo neutrali sulle azioni giapponesi e globali, preferendo il reddito fisso di alta qualità“.

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