Asset allocation, azionario Italia: ecco dove trovare opportunità

Le azioni italiane quotate a Piazza Affari sono molto economiche, rispetto ai corrispondenti globali, e al massimo da 35 anni.

Questo è il risultato di un’indagine condotta da Reuters che ha evidenziato una certa sfiducia degli investitori verso l’outlook futuro del Paese. Le quotazioni del nostro listino sono state storicamente più economiche rispetto alle altre Borse mondiali, ma il clima di particolare incertezza intorno alle prospettive macroeconomiche italiane – mercoledì 8 novembre il Fondo Monetario Internazionale ha previsto una crescita del PIL dello 0,7% per il 2024, in calo dello 0,2% rispetto alle precedenti stime – continuano ad allontanare i nuovi investimenti.

Nello specifico, in Italia preoccupano principalmente le proposte di politica fiscale e le difficoltà incontrate dal governo nell’allocazione dei fondi europei del PNRR.

Non da ultimo, con un rapporto debito/PIL stimato al 142,9% per il 2023, uno dei più alti al mondo, le prospettive sul Paese restano fosche, considerando che, nell’ultimo ventennio, la crescita del PIL è stata pressoché stagnante, se si esclude il rapido rimbalzo post-pandemico. Inoltre, sull’Italia si sono già pronunciate anche alcune agenzie di rating, con Moody’s che sarà l’ultima ad indicare il suo giudizio sul Paese.

Nonostante la congiuntura economica, a partire dall’inizio del 2023 il FTSE MIB è il miglior indice europeo con una performance di oltre il 20%.

Il motivo è la grossa componente di titoli bancari, che in questo periodo di forti rialzi del costo del denaro stanno registrando i migliori utili da circa quindici anni. Basti pensare che solo nel 2023 le azioni UniCredit sono salite di quasi l’80% mentre, al contrario, alcuni titoli legati ai settori industriali e ai consumi stanno soffrendo.

Il FTSE Italia Star, un indice che racchiude le aziende con capitalizzazione fino ad un miliardo di euro, e cioè la maggioranza del tessuto economico-imprenditoriale italiano, è sceso del 10% quest’anno mentre ha perso circa il 30% nel 2022.

Proprio per questo motivo alcuni analisti sostengono che certi titoli abbiano già scontato il rallentamento economico in atto e siano diventati una buona opportunità di acquisto.

Tra questi, i più promettenti sono quelli appartenenti ai settori industriale e medicale, saliti molto nei primi sei mesi del 2023, ma recentemente indebolitisi. Il rimbalzo sui mercati non si è ancora concretizzato pienamente, ma la fine dei rialzi delle banche centrali potrebbe ridare nuovo ossigeno ai listini azionari.

A cura di Giacomo Calef, Country Head Italia di NS Partners

 

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