Asset allocation, healthcare: l’outlook di Candriam per i prossimi mesi

Il settore healthcare è generalmente visto come difensivo, in crescita sequenziale e stabile. Tuttavia, il comparto ha deluso nel 2023, un anno difficile per i mercati. Cosa si prevede per il 2024? Ecco di seguito la view di Rudi Van den Eynde, Head of Thematic Global Equity e Antoine Hamoir, Senior Fund Manager di Candriam.

Molti degli ostacoli del 2023 stanno scomparendo: la base di confronto con il periodo della covid sta diventando meno impegnativa nel 2024, con molte aziende del settore life sciences che stanno stabilizzando il de-stocking dei clienti e si preparano per far fronte ai nuovi ordini.

Inoltre, la sottoperformance determinata dal contesto macroeconomico rende le valutazioni attuali un’opportunità interessante. Il rapporto P/E del sottosettore farmaceutico, pari a 15, indica una sottovalutazione, al di sotto della sua media a lungo termine. Solo nel 2023, la FDA ha approvato almeno 60 nuovi farmaci, un aumento significativo rispetto alle 39-53 approvazioni dei quattro anni precedenti (dati più recenti all’8 dicembre 2023).

Altre notizie rendono l’analisi più favorevole:

  • La repressione da parte del governo cinese della corruzione nell’ecosistema ospedaliero ha avuto un impatto negativo anche su alcune aziende esposte alla Cina: gli ospedali hanno congelato e limitato tutti gli ordini di nuove attrezzature e di materiali di consumo. Si prevede che questo impatto negativo diventi nuovamente un fattore positivo, grazie al recupero degli ordini, entro l’inizio del 2024.
  • Un grande aspetto positivo (almeno per il settore healthcare) deriva dallo scenario economico. La combinazione di una crescita più lenta con tassi più bassi è uno scenario molto interessante per il settore healthcare che, rispetto ad altri settori, è molto meno dipendente dalle condizioni economiche: la domanda per di assistenza sanitaria è infatti sempre presente. I tassi più bassi aumenteranno la fiducia degli investitori nei confronti delle società biotecnologiche, non ancora redditizie ma innovative.

Si prevede che la domanda sarà forte per la categoria di farmaci GLP-1 contro l’obesità, un problema sanitario globale, che ha colpito oltre il 40% degli adulti statunitensi nel 2020 e che potrebbe salire al 50% entro il 2035. La storia dei farmaci antiobesità è stata segnata da preoccupazioni sulla sicurezza e ritiri dal mercato, che hanno portato a scetticismo terapeutico, mentre gli approcci basati sulle modifiche dello stile di vita spesso si rivelano insufficienti per una perdita di peso prolungata. Dopo 100 anni di insuccessi, l’approvazione di una nuova classe di farmaci mirati al glucagon-like peptide-1 (GLP-1) segna un cambio di paradigma, offrendo per la prima volta nella storia trattamenti ragionevolmente tollerabili ed efficaci per la perdita di peso, dopo essersi rivelati utili come medicinali per il diabete.

Il settore potrebbe affrontare alcune “infezioni persistenti”

Alcuni sottosettori del comparto healthcare hanno tuttavia sofferto, poiché gli investitori temono che i dispositivi cardiovascolari o gli impianti ortopedici vedranno una minore domanda e che le persone saranno più sane, grazie ai farmaci anti-obesità. Tuttavia, giudichiamo eccessivo il calo delle aziende di tecnologia medica, dato che i problemi cardiovascolari e simili hanno molteplici eziologie, essendo anche il risultato di decenni di sovrappeso. Pertanto, consideriamo questa come un’opportunità di acquisto per le aziende MedTech interessate. Inoltre, i pazienti molto obesi non sono idonei per alcuni interventi chirurgici specifici e il passaggio a un indice di massa corporea (BMI) meno estremo potrebbe consentire a tali pazienti di qualificarsi, ad esempio, per un’anca artificiale, quindi l’impatto del GLP-1 può anche avere alcuni effetti positivi per le aziende di tecnologia medica.

Le elezioni americane sono positive per il benessere sociale?

Con le elezioni presidenziali negli Stati Uniti (e alcuni seggi al Congresso aperti alla rielezione) esiste il rischio di commenti negativi sui costi del settore healthcare. Tuttavia, pensiamo che questa volta potrebbe essere diverso, poiché il settore health care non sembra essere il campo di battaglia individuato dai candidati. Le elezioni vertono maggiormente sul tema commercio internazionale, sulla sicurezza e su questioni sociali e societarie in generale.

Questo non significa che non ci sia un focus sui costi sanitari in generale. Nel 2022, il presidente Biden ha firmato l’Inflation Reduction Act, che include disposizioni per il programma Medicare. In base a questa legge, i Centers for Medicare & Medicaid Services (CMS) saranno ora in grado di negoziare i prezzi dei farmaci. L’impatto preciso del piano rimane incerto a causa di vari fattori, tra cui l’ambiguità nel linguaggio dei negoziati e le cause legali in corso nel settore farmaceutico. Date le imminenti elezioni presidenziali, anche l’attuazione di questo piano nel 2026 è tutt’altro che sicura.

Mentre il 2024 inizia con ancora molta incertezza, gli investitori nel settore healthcare dovranno esercitare discernimento e analisi approfondite nella selezione dei titoli e nella costruzione del portafoglio. Siamo convinti che l’innovazione e le aziende che faranno un passo avanti nello sviluppo dei farmaci rappresentino la migliore protezione contro qualsiasi interferenza politica. Negli Stati Uniti, l’innovazione sarà sempre premiata; il piano di Joe Biden, infatti, protegge l’innovazione escludendo i farmaci di nuova approvazione da qualsiasi negoziazione sui prezzi per un periodo di tempo considerevole, dando visibilità alle aziende originarie e innovatrici.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!