Asset allocation: selezione d’obbligo tra i bond dei mercati emergenti

“Nonostante il tumulto nella curva dei Treasury statunitensi, il debito dei mercati emergenti ha goduto di condizioni finanziarie globali costantemente più favorevoli, con conseguente restringimento degli spread per i titoli sovrani sia investment grade che high yield. Indubbiamente i progressi positivi compiuti da diversi Paesi emergenti in crisi sono stati d’aiuto, ma è difficile guardare al di là di un contesto globale altrimenti clemente e, al margine, di un dollaro più debole“. A farlo notare sono Bob Stoutjesdijk, Portfolio Manager e Strategist, e Michiel de Bruin, Head of Global Macro e Portfolio Manager, di Robeco, che di seguito illustrano più nei dettagli la view.

Le valutazioni aggregate nello spazio del credito sovrano dei mercati emergenti rimangono estremamente tirate rispetto ai Treasury, soprattutto in Asia. Tuttavia, con gli emittenti che privilegiano le emissioni locali, affamando i mercati offshore di offerta e con circa 1.700 miliardi di dollari di depositi in valuta estera in eccesso nel solo sistema bancario asiatico, i dati tecnici continuano a indicare che gli spread aggregati si restringeranno sempre di più.

Gli spread dei CDS (Credit Default Swap) a cinque anni sono stretti e danno l’idea di un contesto di liquidità molto indulgente. In questo contesto, è probabile che aumenti il rischio di compiacimento politico che intacchi lo slancio delle riforme. Di conseguenza, un approccio selettivo, basato sull’analisi fondamentale, è essenziale per evitare futuri problemi.

L’entusiasmo del mercato per l’allentamento delle politiche in diversi Paesi emergenti ha raggiunto il culmine. Sebbene ci aspettiamo un ulteriore allentamento in Messico e in Ungheria, i mercati prezzano un ciclo di allentamento troppo aggressivo, il che ci porta a essere più cauti su questi mercati. L’India è un altro mercato in cui le aspettative di allentamento appaiono eccessive, soprattutto perché le continue restrizioni alle esportazioni di prodotti alimentari fondamentali indicano un contesto inflazionistico più deleterio di quanto suggeriscano i dati headline. Ciò indica una maggiore probabilità che la Reserve Bank of India sia molto meno dovish di quanto il mercato creda. Il Brasile ha il potenziale per unirsi a questo gruppo, ma con i mercati che prezzano ancora una rapida riduzione del recente allentamento, non riteniamo che le valutazioni siano eccessive in questa fase.

Più in generale, in Asia rimaniamo selettivi, favorendo il rischio di duration in Thailandia e Indonesia. Si tratta di mercati in cui l’esecuzione della politica fiscale sembra destinata a deludere le aspettative di eccesso del mercato. Riteniamo che ciò rafforzerà la rispettiva solvibilità e, dato che entrambe le banche centrali sono restie ad allentare la pressione nel breve termine, ciò contribuisce all’attuale spinta al ribasso dell’inflazione. Ciò dovrebbe garantire che i rendimenti reali rimangano interessanti. Inoltre, l’analisi del posizionamento suggerisce che gli investitori offshore stiano iniziando a riconoscere queste dinamiche. Stanno coprendo i titoli sottopesati, il che offre un margine di sovraperformance nel momento in cui la fiducia nel trend dei rendimenti reali si consolida. Il calo dell’inflazione e la crescita stentata della domanda interna ci inducono a vedere un valore nei tassi front-end coreani e uno spazio per un irripidimento della curva, dato il basso livello del rendimento a 10 anni.

Nell’area dell’Europa centrorientale, Medio Oriente e Africa, il rapido irripidimento della curva in Repubblica Ceca suggerisce che il grosso del movimento è alle spalle e ci spinge a prendere profitto. Il calo dell’inflazione in Polonia promette alcune opportunità, ma l’incertezza della politica monetaria permane e ci spinge a un approccio più paziente. Sebbene siano emersi alcuni miglioramenti, la persistente incertezza politica in Turchia garantisce che questa parte del mercato rimanga difficile. Infine, il tumultuoso contesto politico del Sudafrica non fa che accentuare le difficoltà sul piano fiscale e macro, suggerendo che il Rand sudafricano e i mercati dei tassi locali continueranno a rimanere indietro rispetto al panorama dei mercati emergenti.

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