La bella vita dei pensionati all’estero ci costa un miliardo all’anno

Vivere più che dignitosamente anche con soli mille euro al mese, lontano dall’Italia e dalla sua famelica burocrazia. Sono sempre di più i pensionati over 65 che negli ultimi anni hanno detto addio al Belpaese per abbracciare mete esotiche in cui la vita costa poco ed è possibile trascorrere una vecchiaia da nababbi magari grazie a un assegno minimo.

Stando ai risultati di uno studio condotto dall’Inps nel 2015, ogni anno l’Italia spende circa un miliardo di euro in assegni e trattamenti assistenziali ai pensionati emigrati all’estero (oltre 36mila persone tra il 2003 e il 2014).

Solo dal 2010 al 2014 – rende noto l’ente previdenziale presieduto da Tito Boeri – il numero di coloro che hanno deciso di passare la vecchiaia oltre-confine è passato da 2.553 a 5.345 unità, aumentando del 109%, per un totale di 400mila trattamenti pensionistici annuali erogati in più di 150 Paesi: praticamente in tutto il mondo. Nel rapporto World Wide Inps si legge che

“La presenza di pensionati Inps è concentrata nelle aree continentali verso cui storicamente si sono indirizzati i flussi migratori dal nostro Paese, quali EuropaAmerica settentrionaleAmerica meridionale ed Oceania (ovviamente per l’Australia), mentre in AsiaAfrica ed America centrale risiedono solo poche migliaia di pensionati”.

 

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