Toto-Fed: Powell passa al primo posto. Quali implicazioni per i mercati?

A cura di Filippo Diodovich, markert strategist di IG

E’ vero che la scadenza del mandato della Yellen è ancora molto lontana (febbraio 2018) ma il suo sostituto sarà probabilmente deciso proprio la prossima settimana dopo la fine dei colloqui tra il presidente Trump e i vari candidati.

Secondo gli ultimi report pubblicati il presidente Trump, consigliato dal segretario al Tesoro Stephen Mnuchin, avrebbe già il nome per la prossima guida del Federal Reserve System. Il grande favorito alla principale “chair” dell’Eccles Building è Jerome “Jay” Powell, già membro dal 2012 del Board of Governors, ovvero il comitato interno al FOMC, nominato dal presidente Barack Obama e con un mandato che scade nel 2028. Laureato in “Politica” alla Georgetown e in “Legge” alla prestigiosa Princeton, Powell ha lavorato per tanti anni nella società di asset management The Carlyle Group.

Perché Powell?

Soluzione di comodo per Trump che sceglierebbe un repubblicano (aveva un ruolo anche nel Dipartimento del Tesoro durante il presidente Bush) che ha lavorato per tanto tempo nel settore privato ma che già da parecchi anni è all’interno della FED. Conosce quindi alla perfezione i meccanismi che hanno portato la principale banca mondiale a far uscire gli Stati Uniti dalla peggiore crisi economica dal dopoguerra. Powell è sicuramente più falco rispetto a Janet Yellen ma rappresenterebbe una soluzione di continuità rispetto all’amministrazione precedente e sarebbe facilmente accettato dal Congresso.

Quale reazione dei mercati?

Dopo la pubblicazione del report di Politico.com con il sorpasso di Powell sugli altri candidati i rendimenti dei treasuries americani hanno immediatamente evidenziato una flessione significativa. Crediamo che una scelta di Powell possa portare effetti soprattutto sull’obbligazionario e sul valutario. Rendimenti su livelli bassi ancora a lungo e un dollaro debole a causa di una politica monetaria che continuerà le strategie poste in essere dalla Yellen con un rialzo dei tassi d’interesse molto graduale nei prossimi anni.

Possibili sorprese?

Il 47enne repubblicano di Albany, Kevin Warsh, è stato per qualche settimana il grande favorito della corsa al trono di Eccles Building. Dopo aver studiato nelle più prestigiose università americane (Stanford, Harvard e l’MIT di Boston) Warsh ha scelto di lavorare per la banca d’affari Morgan Stanley per poi diventare uno degli economisti del National Economic Council e a 35 anni essere il più giovane membro del Board della FED (nominato dal presidente Bush).

Warsh è riconosciuto essere un grande “amico” di Wall Street (tanti contatti nei 7 anni di lavoro a Morgan Stanley e durante l’esperienza con l’hedge fund del miliardario Stanley Druckenmiller) e in politica monetaria un vero “falco” che già durante gli anni della crisi aveva fortemente criticato il piano di quantitative easing di Bernanke esprimendo molti dubbi sulle possibilità che tale programma potesse avere effetti positivi duraturi sull’economia statunitense.

Le critiche sulla nomina di Warsh sono state molteplici nelle ultime settimane, troppo giovane per un ruolo così importante, troppo “falco” per Trump che esulta dal dollaro debole e dai record di Wall Street. Warsh sarebbe fortemente osteggiato dai democratici del Congresso e non avrebbe neppure il completo appoggio dei repubblicani.

Non è da escludere ma con poche probabilità al momento è la riconferma di Janet Yellen. Trump ha espresso più volte di rispettare il lavoro della Yellen.  Guardando solamente ai numeri del passato, dal ’79 in poi il governatore della FED è sempre stato riconfermato per un secondo mandato.

Non sarebbe una sorpresa la nomina di John Taylor grande accademico che ha impressionato notevolmente Donald Trump nei colloqui privati.

Molto difficile la nomina di Gary Cohn, capo del National Economic Council, al momento al lavoro sulla riforma fiscale e riconosciuto come “falco”.

Alcuni stanno ipotizzando che a vincere la corsa sarà un vero e proprio outsider, non presente nelle short list. E negli ultimi giorni continua ad avere qualche probabilità anche Neel Kashkari il moneymaker presidente della FED del Minnesota (al sesto posto nelle classifiche dei siti di scommesse).

 

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