Stanley Fink: non fermate le donazioni

Questi soldi arrivano dai primi 100 filantropi di Inghilterra facendo salire l’ammontare delle donazioni dell’8% rispetto l’anno precedente.
Fink ora teme che la crisi economica possa intaccare pesantemente la raccolta di questo settore, da sempre legato al portafoglio dei finanziari della City, ma che ora rischia di subire una pesante battuta d’arresto.
Fink aggiunge che se le grandi corporate hanno ridotto il budget per le donazioni, i singoli individui e gli imprenditori non possono esimersi da questo impegno, nemmeno la scusa di quanto e come donare può essere una giustificazione.
Molti enti infatti stanno facendo i salti mortali per reperire le risorse necessarie per l’ordinaria amministrazione.
Fink ha concluso il suo intervento con una battuta “quest’anno sono molto più felice di essere sulla Giving List che sulla Rich List”.
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