Qualunque sia il motivo, l’iniziale rimbalzo degli indici è stato rapidamente corretto, e il marginale restringimento dello spread osservato ai primi scambi ha lasciato il campo ad un allargamento a sua volta moderato, ma caratterizzato da una tendenza della parte breve italiana a sottoperformare. Pesantissimo l’€, sceso sotto il livello d 1.13 vs $ per la prima volta da giugno 2017.
Gli operatori hanno attribuito il grosso del calo alla reazione della Sterlina alle news sul fronte Brexit. Ci sta che questo sia stato il catalyst, aggravato dalla rottura del supporto a 1.1310, che avrà provocato una cascata di stops. Detto questo, personalmente, osservo che il movimento della divisa unica, nell’ultimo periodo, sembra in realtà parte di un quadro generale coerente con un marcato deterioramento delle attese di crescita dell’Eurozone, quadro che comprende
** il vistoso derating dell’azionario continentale (multiplo Stoxx 600 passati da 14.80x di fine settembre all’attuale 13.9) nonostante earnings tutto sommato accettabili.
** La sottoperformance dei settori ciclici
** Il recente ritorno a comprimersi dei tassi core.
Un indizio in tal senso è costituito dal fatto che a tratti l’€ ha performato peggio della sterlina, e chiude la seduta a -0.8% vs -0.9% del Pound. Un margine un po’ ridotto, per considerare il primo zavorrato dalla seconda.
La verità è che gli ultimi dati europei, PMI in testa, hanno sollevato parecchi dubbi sulla tenuta della ripresa europea, anche se in realtà la Germania, protagonista insieme all’Italia del rallentamento più marcato, sta dando qualche segnale positivo.
Restando in tema di macro, la Produzione Industriale italiana di settembre ha mostrato un calo inferiore alle attese. Purtroppo, è a ottobre che i PMi si sono inabissati.
Al sentiment generale, non ha giovato la comparsa sul WSJ di un pezzo recante indiscrezioni che gli USA starebbero allargando il fronte contro la Cina, con un piano per ostacolare il furto di proprietà intellettuali mediante controlli alle esportazioni, inchieste ed altri strumenti. In realtà, superata l’overture allarmistica, il pezzo indica che l’Amministrazione spera di poter utilizzare in altri casi strumenti già usati contro un azienda cinese di semiconduttori. |