Il Pil cinese del quarto trimestre alza le aspettative per il 2020

A cura di Wings Partners Sim

L’economia cinese sembra essersi stabilizzata nell’ultimo trimestre del 2019 dopo avere registrato il ritmo di crescita più debole degli ultimi 30 anni. Tuttavia, la pubblicazione del PIL del quarto trimestre del 2019 dovrebbe confermare l’avvio di una solida ripresa economica per l’anno in corso. Il PIL è infatti aumentato del 6% durante gli ultimi tre mesi dell’anno rispetto al 2018 e gli investimenti in immobilizzazioni sono cresciuti del 5,4%.

Su base annua l’espansione economica del 2019 è cresciuta del 6,1%, più lenta dell’anno precedente a causa delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti ma comunque ancora in linea con i limiti imposti dal governo.

La firma sull’accordo della fase uno e il recupero della domanda globale verso la fine dell’anno scorso, hanno comunque migliorato le prospettive per le fabbriche e per gli esportatori cinesi in ottica 2020, pur non eliminando completamente l’incertezza data dall’effettivo rispetto dei termini contrattuali e dalla fragilità finanziaria.

Per quanto riguarda i dati sulla produzione industriale, la crescita nell’ultimo mese del 2019 è stata del 6,9% rispetto a dicembre 2018, migliorando le attese dell’1%, ma vanno considerati gli effetti dovuti al Capodanno cinese che ha spinto le imprese ad aumentare la produzione per fronteggiare la chiusura aziendale di fine mese. Anche le vendite al dettaglio sono aumentate dell’8% migliorando di poco le attese.

Le uniche note negative sulla situazione economica cinese di inizio anno sono rappresentate dal mercato del lavoro e dai redditi pro capite. Il tasso di disoccupazione infatti è salito al 5,2% nel mese di dicembre peggio-rando le stime poste al 5,1% e i redditi nel 2019 hanno registrato una debole crescita del 5,8%, sorprendente-mente al di sotto della crescita reale dell’economia al 6%.

Questo rallentamento dei redditi, che è da attribuire principalmente alla maggiore inflazione di quest’anno, sembra comunque destinato a scomparire nel 2020 poiché le previsioni parlano di una crescita sia del reddito personale che dei consumi.

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