Quanta incertezza sul dollaro

di Gianluigi Cesano

Nelle ultime tre settimane le indicazioni che arrivano dai dati macroeconomici segnalano in maniera chiara un prossimo rallentamento della congiuntura mondiale. Molti sostengono che questo porterà ad un double-dip e ad un nuovo crollo verticale dei listini azionari, ma al momento riteniamo che le prospettive non siano queste, bensì di un rallentamento congiunturale, evento peraltro normale dopo un picco che l’economia ha già raggiunto e superato (probabilmente in aprile/maggio).
Due settimane fa avevamo fissato due target rialzisti per il cross Euro/Dollaro, 1,25 prima e 1,27 in seguito; il primo livello è già stato raggiunto, mentre il secondo è a portata di mano (il valore massimo toccato è stato di 1,261). La maggior tranquillità sul versante del debito europeo (grazie alle notizie tranquillizzanti provenienti dalla Grecia) insieme ad una spinta inerziale all’economia europea derivante dal deciso indebolimento della valuta, ha portato ad una stabilizzazione del cross in questione. Graficamente il cross ha disegnato e superato su base daily un evidente testa e spalle rialzista, che avvalora la continuazione del movimento al rialzo, una volta superata quota 1,27, fino in area 1,29. Raggiunto questo livello le spinte ribassiste potrebbero tornare a farsi sentire in maniera più evidente (la debolezza di medio periodo del cross non è in dubbio al momento). Incerto l’andamento della valuta statunitense anche nei confronti della corona svedese; in questo caso non si possono escludere ulteriori ritracciamenti fino in area 7,4 euro, livello dove potrebbero scaturire dei rimbalzi. Continua a risultare intorpidito il cambio USD/ZAR (rand sudafricano), che non riesce a sganciarsi dalla fascia compresa tra 7,2 e 8 euro; in ottica di trading si può sfruttare tale oscillazione piazzando stop stretti rispettivamente sopra i massimi e sotto i minimi del canale in questione.
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