Allianz Global Investors, gli investitori europei credono ancora nell’euro

Gli investitori europei continuano ad avere fiducia nell’euro. Parola di Allianz Global Investors, che lo scorso settembre ha condotto un’indagine su 140 investitori istituzionali di 11 paesi europei attivi nella gestione e nella consulenza, per un patrimonio complessivo di oltre 900 miliardi di euro. Nel dettaglio, lo studio ha fatto emergere come l’80% degli investitori istituzionali europei ritengano che la moneta supererà le sfide del momento, mentre per il 42% è assai probabile un ulteriore rafforzamento dei meccanismi di stabilità dell’area euro, e il 25% considera l’introduzione degli eurobond come il più probabile elemento di novità.

Al contrario, l’adozione di un regime fiscale comune per l’eurozona, ipotesi spesso citata come prerequisito per la sostenibilità dell’euro, non è considerata ragionevole per il prossimo futuro: solo l’11% dei rispondenti ritiene vi sia la massima probabilità che si verifichi. Un crollo della moneta unica sembra improbabile in quanto comporterebbe costi proibitivi, inoltre riteniamo che gli sforzi messi in atto dai politici dell’area euro si stiano intensificando”, ha commentato Andreas Utermann, Chief Investment Officer di RCM, società del gruppo Allianz Global Investors.

“Sebbene non sia ancora chiaro se la sforbiciata al debito greco andrà oltre la proposta di luglio, che prevedeva una partecipazione del settore privato nell’ordine del 20%, sembra improbabile che la Grecia possa uscire dal sistema euro. Nondimeno, dobbiamo riconoscere l’impatto del rischio politico sull’attuale contesto
dei mercati dei capitali”.

Molti euroscettici si aspettano una prossima divisione dell’eurozona, ma questo scenario è considerato probabile anche da diversi sostenitori della moneta unica. In particolare, gli investitori britannici sono i più dubbiosi: il 41% dei rispondenti ritiene che l’euro non sopravvivrà nella sua forma attuale ed alcuni affermano apertamente di aspettarsi il default della Grecia e la sua fuoriuscita dall’unione monetaria. Al contrario la grande maggioranza dei rispondenti in Germania e Francia, e tutti i rispondenti italiani, ritengono che l’euro supererà l’attuale momento di crisi.

“Lo scetticismo dei britannici sull’euro non è certo una novità”, ha continuato Utermann. “Tuttavia è crescente la convinzione che l’economia britannica, pur non facendo parte dalla moneta unica, tragga notevoli benefici dalla stabilità dell’euro in virtù dei suoi stretti legami economici e finanziari con l’eurozona. Le recenti dichiarazioni del Primo Ministro britannico, che ha esortato all’azione i paesi dell’area euro, dimostrano chiaramente questo orientamento”.

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