Posta del pf, tutti i problemi del cambiar casacca

Non è solo la crisi finanziaria a impensierire di questi tempi i promotori finanziari italiani. In molti si lamentano, anche tra i lettori di BLUERATING, di quanto sia difficile lasciare una società per approdare in un’altra struttura. Tra patti di non concorrenza, minaccia di azioni di “disturbo” sul proprio portafoglio-clienti e scarsa trasparenza delle condizioni generali praticate sul mercato, i professionisti italiani della distribuzione finanziaria spesso faticano ad orientarsi, soprattutto quando si tratta di giovani professionisti con ancora pochi anni di esperienza alle spalle.

“Non so come sia all’estero, ma so come è in Italia”, commenta un lettore che si autodefinisce “neofita”, sottolineando come “purtroppo in Italia avere notizie relative alle provvigioni, crescita professionale, libertà imprenditoriale è praticamente impossibile”. Anche dopo il primo colloquio, aggiunge il lettore, “le informazioni rilasciate dai manager sono poche e canalizzate verso gli interessi loro e della mandante”. Per orientarsi “occorrerebbe avere le stesse informazioni sul singolo ufficio di pf della zona in cui si andrà ad operare, perché dalla mia esperienza ogni agenzia è a se stante”. Ma, conclude il nostro “neofita”, “se già è complicato avere informazioni sulla mandante, figuriamoci sulla singola agenzia”. Concorda Massimo: “sottoscrivo tue parole, in Italia è così” per cui occorre “leggere bene il contratto, fare attenzione ai ‘vincoli’ e tenere d’occhio le singole realtà locali (vedi ufficio di riferimento).

Basta poco per avere amare sorprese”. Del resto anche BLUERATING l’ha più volte ricordato: cambiare struttura di riferimento è una scelta che ogni professionista deve ponderare attentamente e non prendere a cuor leggero, tanto più oggi che spesso i clienti possono voler cambiare solo il collocatore dei prodotti di risparmio gestito, gli altri servizi come conti corrente e affidamenti essendo tutti fungibili. Il cambiamento è dunque destinato a rimanere per ogni professionista, pf o meno che sia, una fonte di stress e non può essere ripetuto facilmente come forse era più frequente qualche anno or sono: per queste ragioni è indispensabile andare oltre l’empatia e il “welcome bonus” proposto e documentarsi bene prima di scegliere. Dopo tutto ne va della vostra futura crescita professionale.

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