Brexit, l’incertezza sul referendum pesa sul Regno Unito

A cura di Nadège Dufossé, Head of Asset Allocation, Candriam Investors Group
Oltre ai premi di rischio incorporati nei titoli azionari europei, le incertezze politiche hanno iniziato a pesare sugli indicatori economici. Mancano sei settimane al referendum sulla UE e il sensibile peggioramento dei principali indicatori nel Regno Unito rivela un contesto incerto e una perdita di slancio. Sono da segnalare recenti tendenze di business nel Regno Unito che stanno inviando segnali più deboli rispetto all’Eurozona.
La pubblicazione dei dati sul PIL del primo trimestre 2016 ha mostrato che l’economia del Regno Unito ha perso slancio all’inizio dell’anno, quando il suo tasso di crescita è rimasto al suo livello più basso dal 2013 (0,4% su base trimestrale, 2,1% su base annua).
Contrariamente alle recenti tendenze globali, questa debolezza sembra prolungarsi; si osserva inoltre un deterioramento generalizzato degli indicatori più importanti. Per la prima volta negli ultimi tre anni, l’indice PMI manifatturiero di aprile è finito in territorio di contrazione, ben al di sotto delle aspettative di mercato (49,2 rispetto al 51,2 atteso). A marzo, la produzione industriale è cresciuta meno del previsto (0,3% rispetto allo 0,5%), segnalando un secondo calo trimestrale consecutivo.
Al di fuori del settore industriale, che si trova decisamente in fase di recessione, negli ultimi mesi i settori dei servizi e delle costruzioni hanno rallentato considerevolmente, ma restano in espansione. Il mese scorso, la fiducia dei consumatori nel Regno Unito è scesa al suo livello più basso dal dicembre 2014. Messaggi contrastanti sul mondo post-Brexit hanno aumentato i dubbi sulla fiducia dei nuclei familiari riguardo alle loro prospettive economiche. In ogni caso, la prima metà del 2016 appare sempre più come una fase di debolezza per l’economia del Regno Unito.
In termini di asset allocation, prendiamo in considerazione le incongruenze degli asset trasversali riguardo ai rischi di una Brexit. In particolare, riteniamo che nel Regno Unito le piccole e medie imprese non riflettano adeguatamente il deterioramento delle condizioni del mercato interno.

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