Mercati, torna l’attenzione alle valutazioni

“Le valutazioni di mercato, in questa fase di correzione, rappresentano un fattore determinante“. L’avvertimento arriva da Giacomo Calef, Country manager di NS Partners, che di seguito motiva nel dettaglio l’affermazione.

Da inizio anno al 18 febbraio i principali indici azionari viaggiano ancora in territorio negativo. Dato che sono i più rappresentativi per i titoli Growth, l’S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno segnato rispettivamente -7,9% ($) e -12,5% ($), mentre il “Value” Euro Stoxx 50 soffre di meno, con un -4,1% (€). Per poter analizzare lo scenario abbiamo realizzato ad hoc uno studio di correlazione ponendo a confronto, da un lato, le valutazioni di mercato di alcuni settori e, dall’altro, le relative performance del mese di gennaio.

Fonti: NS Partners Research, Bloomberg

La metodologia utilizzata per la valutazione dei settori è quella dei multipli, ovvero il rapporto tra gli utili stimati a 12 mesi e gli attuali prezzi azionari. Si osservino i due casi estremi dal grafico: l’E-Commerce, con un P/E di 72x, ha ceduto il -16,7% (in $) a Gennaio, mentre il settore farmaceutico, con un P/E di 12x, ben più basso, “solo” il.… – 2,1% (in $). L’incertezza sulle pressioni inflazionistiche e la possibilità che la Federal Reserve velocizzi il processo di normalizzazione di politica monetaria costituiscono le principali ragioni per cui stiamo osservando una volatilità elevata sui mercati. Dai verbali della Banca centrale USA di questa settimana, infatti, emerge che tale processo possa realmente accelerare più del previsto nel corso dell’anno. Da un lato la headline inflation, che include la volatile componente energetica, a Gennaio ha segnato ancora una volta un record storico: +7,5% su base annuale. Dall’altro lato, anche la componente più strutturale dell’inflazione sta registrando dei rialzi, che possiamo osservare direttamente nell’economia reale. Per esempio lo scorso settembre Amazon ha annunciato che il suo salario minimo è ora in media di 18,32 dollari l’ora, un importo che è quasi il triplo del minimo federale di 7,25 dollari l’ora. Il salario base è più che raddoppiato da 160.000 $ a 350.000 $. Ora gli investitori si aspettano almeno 150 punti base di rialzo nel 2022, ovvero il doppio rispetto i 75 punti base di poche settimane fa. In questo contesto, pertanto, sottolineiamo l’importanza di non escludere alcun settore in portafoglio, ma tenendo in considerazione come elemento più importante del processo di investimento la capacità delle aziende di generare utili sopra la media.

Cloud e cybersecurity: l’unione fa la forza

Lo sviluppo della tecnologia e del mondo digitale ha reso urgente la necessità di protezione dagli attacchi informatici, soprattutto dopo le complicazioni insorte con la pandemia. Da un’analisi su base globale è emerso nel periodo 20-21 gli attacchi informatici sono infatti aumentati del +31%. Si ricordi, ad esempio, quando alcuni hacker avevano violato con un attacco ransomware Colonial Pipeline, ovvero il più grande oleodotto degli Stati Uniti, causando per una settimana l’interruzione di tutte le attività. Per il settore della Cybersecurity, dunque, continuiamo ad aspettarci opportunità interessanti e profittevoli per il futuro.

Si osservi il grafico rappresentato: esso pone a confronto la crescita annuale dei ricavi di tale settore con quello delle aziende appartenenti all’indice S&P 500. Una qualità che emerge è la stabilità: le aziende di sicurezza informatica sono state in grado di incrementare il fatturato anche nel 2020, ovvero l’anno della recessione pandemica, e secondo le proiezioni sia per il 2022 che per il 2023 i ricavi dovrebbero continuare a crescere più di quelli dello Standard & Poor’s. Infatti, i maggiori player in campo tecnologico si stanno muovendo per rafforzare il business della Cybersecurity. Ad esempio Microsoft nel 2021 ha generato circa $15 miliardi nella vendita di software per la sicurezza informatica e secondo alcune voci sarebbe in trattative per acquisire Mandiant. Quest’ultima di recente ha stretto una partnership con SentinelOne, ovvero un’altra società altamente specializzata nella Cybersecurity, con l’obiettivo di migliorare l’Incident Response, ovvero il processo strutturato per identificare gli incidenti di sicurezza informatica, contenerli ed eliminare le potenziali minacce. Tuttavia, al momento, l’azienda più rappresentativa è Cisco, che presenta una metrica finanziaria attraente per un potenziale investitore: si tratta della stima dei flussi di cassa cumulati nei prossimi 3 anni, che risulta pari a circa il 20% della capitalizzazione di mercato. Di recente il colosso tecnologico ha inoltre collaborato con la NFL (National Football League) per fornire soluzioni di sicurezza informatica in occasione dell’ultimo Super Bowl, che rappresenta l’evento sportivo e televisivo più importante negli Stati Uniti.

Fonti: NS Partners Research, Bloomberg, First Trust, Data Manager Online, cybersecurity360.it

Pertanto, riteniamo che anche i portafogli azionari debbano essere “rafforzati”: noi tra Quality Trends in cui investiamo abbiamo costruito un paniere di aziende unendo il tema del Cloud Computing con quello della Cybersecurity

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