Europa veso la recessione, meglio i mercati emergenti

Secondo Greenwood (nella foto), la recessione sta colpendo la maggior parte delle economie sviluppate di tutto il mondo, dove aumentano gli effetti di traboccamento dell’edilizia abitativa, la stretta creditizia, gli effetti ricchezza e l’effetto moltiplicatore negativo causato dal processo di deleveraging avviato dal settore finanziario e dalle famiglie.

A risentirne maggiormente – secondo l’economista – saranno in particolare gli Stati Uniti, Gran Bretagna e Australia e alcuni paesi dell’area euro che sperimenteranno un prolungato periodo di crescita inferiore al tasso potenziale.


Alcuni punti chiave dell’analisi di Greenwood:

  • L’economista prevede una riduzione dei tassi di interesse negli Stati Uniti, nell’area euro e in Gran Bretagna.
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  • Poche speranze di una ripresa a breve termine per il Giappone afflitto da una domanda interna stagnante e dalla debolezza della produzione industriale e delle esportazioni.
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  • Abbastanza positive, invece, le prospettive di alcune economie emergenti asiatiche che presentano ancora elevati tassi di crescita: previsto un temporaneo rallentamento dovuto all’inflazione e all’indebolimento della crescita delle esportazioni ma Greenwood ritiene assai poco probabile un ristagno dell’attività economica interna.
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In allegato è possibile scaricare il testo integrale con lo studio di John Greenwood

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