Fondi pensione, quanto premia il risparmio fiscale?

Domanda. Mi mancano due anni alla pensione, e mi è stato proposto un fondo pensione dicendomi che nel mio caso ci sarebbe un enorme risparmio fiscale derivante da una sorta di arbitraggio, almeno così sostiene l'assicuratore. Dall'esempio numerico fatto non c’ho capito molto, potete spiegarmelo?
V.M., Napoli
 
Risposta. Il lettore ha ricevuto una proposta che fa leva su particolari aspetti fiscali dei fondi pensione. Tutto parte dal fatto che quando la rendita derivante dalla conversione di almeno il 70% del montante finale è inferiore al 50% dell'assegno sociale, il beneficiario può – invece di ricevere la rendita – optare per l'incasso dell'intero capitale. La prestazione è tassata al 15%, il reddito imponibile è relativo alla parte che non è già stata assoggettata a tassazione durante la fase di accumulo (sono esclusi, quindi, i contribuiti non dedotti nonché i rendimenti già tassati). Il 15% si confronta con l'aliquota Irpef personale, che è di almeno il 23%, a cui sono stati dedotti i versamenti. La differenza costituisce il guadagno. Il fondo deve essere sottoscritto quando manca almeno un anno alla pensione e la permanenza minima deve essere di cinque anni. Un rischio è quello che in futuro le regole cambino, rendendo in tutto o in parte vano quanto sopra indicato. Particolare attenzione deve anche essere prestata ai costi del prodotto, che se elevati rischiano di “mangiare” il rendimento nel caso di aliquote Irpef non elevate. 
 
Sportello Credito, Risparmio & Assicurazioni è una rubrica riservata alle domande dei lettori in materia di investimenti finanziari, servizi bancari e assicurativi. Le domande vanno inoltrate al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected]

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