Fisco sempre più creativo, è arrivato l’acconto sul capital gain dei guadagni di Borsa

DOMANDA. Ho aperto un conto di trading presso un broker e mi sono ritrovato in conto corrente una strana voce di addebito relativa all'acconto sul capital gain dei guadagni di borsa dell'anno 2015. Ma io non sono sicuro di guadagnare! Possibile esista anche questa tassa da pagare?
L.V., Milano

RISPOSTA. Pare incredibile, ma con il fisco italiano l'assurdo diventa realtà e quindi si deve pagare l'acconto su guadagni del tutto ipotetici. L'acconto sulle imposte relative al capital gain, infatti, è stato introdotto dall'articolo 2, comma 5 del Decreto Legge 133/2013 ed interessa le banche, le società fiduciarie e gli altri intermediari finanziari che sono tenuti a corrispondere all’Erario le ritenute effettuate in base al comma 3 dell’articolo 6 del Decreto Legislativo n. 461/1997. La misura dell’acconto (da pagare entro il 16 dicembre) è pari al 100% dell’ammontare complessivo dei versamenti dovuti in relazione a tale imposta nei primi undici mesi dell’anno. Gli intermediari non hanno obbligo di rivalsa sul cliente e quindi la scelta di addebitare l'importo è del broker dove ha aperto il conto. Scelta che, a dire il vero, non si può biasimare perché è davvero assurdo che un intermediario debba anticipare di tasca propria delle imposte (peraltro ingiuste) che sono a carico dei clienti.

Sportello Credito, Risparmio & Assicurazioni è una rubrica riservata alle domande dei lettori in materia di investimenti finanziari, servizi bancari e assicurativi. Le domande vanno inoltrate al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected]
 

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