Addio ai costi di roaming. Ma dal 2018

Stop al roaming. Lo stop ai costi di traffico cellulare internazionale all’interno del vecchio continente era previsto inizialmente per il 2016, ma a causa di alcune opposizioni delle Telco e di alcuni Stati membri, il così detto “roam like home” è stato rimesso in discussione. E ora slitta al 2018. L’obiettivo quindi era quello di venire incontro alle richieste delle telco, garantendo ai gestori più tempo per potersi adattare alla nuova situazione.

IL PIANO IN DUE FASI – E così pare che i negoziati tecnici, le trattative tra Stati membri e Parlamento europeo potrebbero concludersi entro la fine di febbraio, per arrivare ad adottare il pacchetto Kroes sul Mercato unico delle tlc entro l’estate. Per quanto riguarda le tariffe, prima sarebbero modificati i costi che gli operatori subiscono per offrire il roaming e solo dopo i prezzi al dettaglio. Si darebbe dunque tempo all’UE di legiferare per modificare ed abbassare i costi di wholesale per gli operatori in maniera tale che possano comprare traffico a minor prezzo. Solo poi arriverebbe i tagli per gli utenti.

TRAGUARDI RAGGIUNTI – Un passo importante in questa direzione era stato fatto a fine giugno, quando l’Ue aveva imposto il taglio dei costi di roaming. Il costo della navigazione su internet in un altro Paese europeo era stato più che dimezzato, passando da 45 a 20 centesimi per megabyte. Mentre per chiamate ed sms il taglio superava il 20%: il costo per effettuare una chiamata era passato da 24 a 19 centesimi al minuto, quello per ricevere una chiamata invece era sceso da 7 a 5, quello per inviare un sms da 8 a 6.

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