Arte, vince la qualità

Alessandro Cuomo, Finarte

L’arte moderna e contemporanea porta con sé i valori di una società in continuo mutamento di cui lascia traccia su tele, carte, legni e metalli. Quando è racconto diventa poesia figurativa, quando sperimenta definisce ideologie concettuali con le più svariate tecniche e supporti. A volte moda, di certo investimento.

Trend positivo

Il 2018 si è concluso con un bilancio globale in crescita. Come già segnalato su queste colonne non sono più i nomi altisonanti degli artisti a trainare il mercato delle aste quanto la qualità delle singole opere. A favorire la ripresa del mercato dei beni da collezione, un ruolo importante l’ha giocato anche l’accesso alle aste di una clientela sempre più ampia e internazionale. Questo ha contribuito ad incrementare la possibilità e la volontà, da parte dei collezionisti, di esplorare correnti artistiche inedite e lontane, a prescindere dal proprio background culturale, per soddisfare il tipico bisogno dei più appassionati di scoprire opere sconosciute e appagare il proprio gusto personale. Vale soprattutto per il mercato dell’arte, sia per i collezionisti delle piazze occidentali, guidati dalla ricerca del lotto esclusivo e dall’attenzione alla qualità, sia per i collezionisti asiatici, sempre più interessati alla pittura e ai beni antichi tipici della tradizione europea.

Secondo l’ultimo report dedicato al mercato dell’arte redatto da Deloitte, l’interesse nella qualità e nella provenienza del singolo pezzo, nei comparti delle arti minori come nel resto del mercato, sono stati i principali driver nelle scelte d’acquisto e sono ben evidenti anche nella classifica dei top lot. Si rileva in particolare un maggiore interesse nel mercato dei beni da collezione da parte di un insieme sempre più variegato di persone e professionalità, sia per finalità di investimento, sia per semplice curiosità, soprattutto con riferimento all’arte contemporanea.

Nel 2018 New York si è confermata la piazza principale del mercato alle aste, e ha registrato vendite record soprattutto grazie alla messa in vendita di collezioni prestigiose, tra cui in particolare quella di Peggy e David Rockefeller, che ha totalizzato $832,6 Mln in tre giorni di aste, con il 100% di lotti venduti. Si tratta del valore più alto mai raggiunto dalla vendita di una collezione privata, che ha quasi raddoppiato il precedente record detenuto dalla Collezione di Yves Saint Laurent e Pierre Bergé, che aveva totalizzato $443 Mln.

I record del 2018

A guidare la classifica delle cinque opere più care del 2018 è Amedeo Modigliani, con una tela del 1917 intitolata Nu couché (sur le côté gauche) e venduta per 157,2 milioni di dollari da Sotheby’s New York, nell’Impressionist & Modern Art Evening Sale di maggio. Seguono Pablo Picasso con Fillette à la corbeille fleurie (1905), venduta per 115 milioni nel corso della vendita dedicata alla collezione Rockefeller da Christie’s New York, e Edward Hopper con Chop Suey (1929), una delle opere più iconiche dell’artista in mani private, venduta per 91,9 milioni nell’asta di Christie’s dedicata alla collezione di Barney A. Ebsworth. Al quarto posto si trova l’opera più cara di artista vivente mai passata in asta, ossia il grande dipinto Potrait of an Artist (Pool with Two Figures) di David Hockney venduto per 90,3 milioni da Christie’s nel mese di novembre e all’ultimo posto di questa top 5 si trova Suprematist Composition di Kazmir Malevich, venduta sempre da Christie’s per $85,8 Mln nel mese di maggio 2018.

A caccia di novità

Crescono infine i collezionisti in cerca di novità e disposti a focalizzarsi su altri settori dei beni da collezione, tra cui fotografia, vini e design, le cui aste hanno registrato un incremento sia nel numero complessivo di lotti proposti che nel prezzo medio di aggiudicazione.

Resta alta l’attenzione per il mondo dei preziosi. Nel 2018 una sezione del catalogo di Finarte dedicato ai gioielli che si è tenuta a Roma è stata dedicata a una grande attrice italiana: Elsa Martinelli. Per quest’asta sono stati selezionati i migliori pezzi della collezione, inediti ed esclusivamente realizzati dagli stilisti Roberto Capucci, Gai Mattiolo e Yves Saint Laurent per la diva negli anni ’60, ’70 e ’80. Finarte è riuscita così a valorizzare con gran successo di pubblico e vendite una collezione altrimenti dimenticata.

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