Il private banking per l’economia reale

Simona Maggi

 

Dalla crisi a oggi si è assistito a una contrazione dei volumi del credito bancario, passati da 958,5 miliardi di euro nel 2008 a 758,9 nel 2018, e a un progressivo sviluppo di strumenti a favore delle Pmi per ottenere finanziamenti.

 

Soluzioni obbligazionarie

Per le Pmi, gli strumenti alternativi al credito bancario sono ormai davvero molti. Sul fronte del debito di breve periodo esistono i mini bond, obbligazioni delle piccole e medie imprese (nel 2018 sono stati emessi titoli per un valore di 20 miliardi di euro)  che possono essere acquistate dai fondi di private debt.

Di recente nascita sono i basket bond, società di scopo che emettono una sola obbligazione che andrà a sostenere la sottoscrizione di un gruppo di obbligazioni di Pmi già selezionate per solidità. Per i finanziamenti di medio periodo sono invece ormai diffusi i mezzanine bond, che a loro volta vengono acquistati da fondi specializzati. Lenta ma costante è la crescita del crowdfunding, piattaforme regolamentate grazie alle quali molte imprese hanno reperito finanziamenti anche da investitori privati (nel 2018 sono stati raccolti 111 milioni).

 

Iniezione di capitale

Sul fronte del capitale la disponibilità di alternative è ancora più ampia: esistono diversi soggetti disposti a investire nel capitale delle Pmi per supportarne la crescita. Per le startup sempre di più si fanno avanti i fondi di venture capital. Per le realtà già strutturate che hanno bisogno di iniezioni di capitali intervengono i fondi private equity: nel 2018 hanno investito quasi 10 miliardi per entrare in progetti di rilancio delle imprese. Esistono poi le Spac che nascono e si quotano in Borsa per raccogliere capitali e individuare una “impresa target” con cui fondersi (nel 2018 hanno raccolto più di 4 miliardi). Particolare sviluppo stanno avendo i club deal, sodalizi privati che si formano per sostenere un investimento in società target con l’obiettivo di creare valore stabile per gli azionisti. Cresce progressivamente anche l’Aim, il mercato di Borsa dedicato alle PMI, su cui sono approdate 117 società e la cui capitalizzazione ha raggiunto i 7 MLD.

 

Orizzonte di lungo periodo

Nel mondo del real asset, i fondi alternativi possono assumere un ruolo importante grazie alla loro possibilità di concentrarsi su strategie di medio e lungo termine. Considerata la capacità dei Fuia di veicolare le risorse private o istituzionali verso strumenti di finanziamento capaci di influenzare la crescita sostenibile delle Pmi, il dibattito pubblico si sta ora spostando su come ampliare la base di sottoscrittori facilitando, ad esempio, l’accesso alla clientela private.

 

Esigenze convergenti

Il mercato del private banking si caratterizza infatti per un’ampia diversificazione dei portafogli e una marcata specializzazione verso servizi di investimento ad alto valore aggiunto, ma la quota di investimenti in economia reale risulta ancora molto contenuta rispetto al potenziale di mercato. Poiché sta crescendo progressivamente il numero di clienti private che si dichiara disponibile a investire una parte del patrimonio con un orizzonte temporale di lungo periodo (10 anni), sembrano proprio esserci tutti i presupporti per una crescita italiana del mercato in linea con gli attuali trend internazionali.

 

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