Reyl accelera sul digitale

Integrità, innovazione, responsabilità, filantropia e spirito di team. Sono questi i principi fondamentali rivendicato da Reyl Group, con sede a Ginevra.

I filoni del business

Fondato nel 1973 da Dominique Reyl e diretto da François Reyl (nella foto) dal 2008, il gruppo è attivo nei settori della consulenza e degli investimenti per una clientela private e istituzionale e si distingue dai competitor, come sottolinea la società nel suo sito Internet, “per il suo spirito imprenditoriale e responsabile, per la sua costante ricerca di innovazione e per il suo approccio altamente personalizzato”.
Approccio che, tra l’altro, gli ha permesso di registrare, a partire dalla sua fondazione, una forte crescita incentrata sulla diversificazione delle linee di business e sullo sviluppo della sua presenza internazionale. Non a caso, infatti, Reyl può contare su diverse sedi dislocate in tutto il mondo (dalle tre svizzere a Londra, Lussemburgo, Malta, Dubai, Singapore e Dallas). Oltre a ciò, va anche ricordato che nel 2011 la private bank ha deciso di istituire la REYL Overseas Ltd per sviluppare un’offerta diversificata di soluzioni di gestione patrimoniale su misura per clienti statunitensi domiciliati negli Stati Uniti.

 

I numeri

Oltre alla famiglia fondatrice, il gruppo può contare sull’esperienza e il know-how di altri quattro soci: Nicolas Duchêne (vice direttore generale), Christian Fringhian (corporate advisory & structuring), Lorenzo Rocco di Torrepadula (wealth management) e Pasha Bakhtiar (digital banking).

Nel corso del 2019 il gruppo ha riportato un netto in tutte le principali voci rispetto al c bilancio del 2018. L’ammontare delle attività di gestione è cresciuto del 19% e si è attestato a 13,6 miliardi di franchi svizzeri (oltre 12 miliardi di euro), l’utile operativo di 91,1 milioni di franchi svizzeri (84 milioni di euro) ha fatto registrare un aumento del 9% e, infine, l’utile netto è balzato del 33%, attestandosi a 8,3 milioni di franchi svizzeri (7,6 milioni di euro). Mentre il Tier 1, indicatore principe della solidità patrimoniale delle banche, si è attestato al 21,6%, un livello particolarmente elevato, e gli aum sono cresciuti del 14% a 3,2 miliardi di franchi svizzeri (2,9 miliardi di euro). L’aumento più consistente è stato riportato dalla consociata Reyl Overseas SA a Zurigo, specializzata nella consulenza ai clienti statunitensi nell’ambito di una licenza Sec: +117 milioni di franchi svizzeri, corrispondenti a un’impennata nell’ordine del 66%.

 

Incognita recessione

In riferimento alla crisi sanitaria ed economica scoppiata in questi mesi del 2020 a causa del Covid-19, il gruppo spiega che “la banca e le sue filiali dispongono di tutti gli strumenti necessari per gestire la situazione” e che, inoltre, “ha preso tutte le misure fondamentali per salvaguardare e gestire la salute dei propri dipendenti” che a fine 2019, grazie all’incremento di ulteriori 29 membri, si sono attestati in totale a 223.

 

La carta della diversificazione

Inizialmente dedito solo al settore del wealth management, il Reyl ha progressivamente ampliato la propria offerta di servizi per poter rispondere in modo completo e rapido alle esigenze della clientela private e di quella istituzionale.  Proprio per questo, oltre al wealth management che garantisce diversi servizi, tra cui gestione discrezionale, consulenza agli investimenti, soluzioni sui depositi, fondi dedicati, crediti Lombard e crediti strutturati e soluzioni d’investimento per la clientela statunitense, il gruppo svizzero è anche attivo in altri quattro settori: corporate & family governance, corporate advisory & structuring, asset services e asset management.
Il primo, tra i vari servizi offerti (che ovviamente si dividono per le due categorie) comprende per esempio la consulenza legale e fiscale, la strutturazione di attivi e operazioni commerciali, l’amministrazione di beni materiali e l’assistenza personale.

Affiancamento agli imprenditori
Il settore della corporate advisory & structuring offre per esempio soluzioni agli imprenditori e alle loro aziende, fornisce assistenza in temi di fusioni e di acquisizioni, di ristrutturazioni debitorie e patrimoniali e di raccolta di capitali attraverso l’emissione di debito privato. Inoltre, offre finanziamenti strutturati (anche nel settore dell’arte, quindi anche per collezionisti e galleristi) e assiste determinate società nella raccolta di capitali privati.

Infine, se da una parte il settore asset dervices offre, tra le altre cose, servizi completi di banca depositaria, governance e coordinamento per fondi di investimento, trading e delega di ricerca e analisi finanziaria, dall’altra quello dell’asset management svolge attività di gestione e distribuzione di fondi d’investimento specializzate in private asset e strategie alternative per investitori qualificati, in Svizzera e in tutto il mondo.

 

E’ l’ora dell’hi-tech

Oltre ad essere ricordato per essere stato l’anno in cui è esplosa la pandemia da  Covid-19, il 2020 per il Gruppo REYL sarà ricordato per un altro evento, questa volta totalmente positivo: l’incubazione e il finanziamento per 12,2 milioni di franchi svizzeri (11,2 milioni di euro) di Alpian SA, una piattaforma digitale al servizio del segmento dei clienti affluent.
Un’operazione che, oltre a riflettere uno dei principali obiettivi della banca: la voglia di proiettarsi nel futuro e raccogliere le sfide tecnologiche e digitali, permette al gruppo svizzero di servire digitalmente questo segmento di clienti che di norma detengono un patrimonio investibile compreso tra 100mila e 1 milione di franchi svizzeri.

Inoltre dalle ricerche di mercato emerge che questo gruppo di clienti (che sarebbero in totale 2,6 milioni) avrebbe un patrimonio di circa 660 miliardi di franchi svizzeri (oltre 600 miliardi di euro) solamente nel territorio elvetico e sarebbe il più propenso a utilizzare gli strumenti digitali per effettuare investimenti, transazioni e altre attività, pur attribuendo un valore importante all’interazione umana e alla fiducia.

Di conseguenza, lo scopo di questa piattaforma digitale è ben preciso: combinare efficacemente i vantaggi di una banca storica, in grado di trasmettere fiducia, valorizzare l’accesso al capitale e offrire una vasta esperienza nel settore, con il dinamismo di un team di professionisti con forte competenza in ambito digitale, oltre che imprenditoriale.

È importante sottolineare che al finanziamento hanno partecipato anche investitori esperti del settore finanziario e tecnologico e che Alpian SA ha recentemente richiesto alla Finma un’autorizzazione bancaria indipendente e prevede di essere operativa entro il 1° trimestre del 2021, a condizione che vengano concesse le autorizzazioni regolamentari necessarie.

 

 

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