Mediobanca: risultati a doppia cifra per il wealth management

Mediobanca ha archiviato la semestrale con un utile consolidato record di 551,1 mln di euro (+5,6% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente). La crescita sostenuta dei ricavi (+13,6%, da 1.459,4 a 1.658,5 mld) ha visto il positivo apporto di tutte le divisioni, compreso quello del Wealth Management (+11,9%).

Il margine di interesse il margine di interesse è poi cresciuto del 14,9% a 842,9 mln. Il Wealth Management salda a 172,2 milioni (+17,5%) favorito dalla sensitività al tasso del Private e dai maggiori volumi del Premier.

Le commissioni nette sono inoltre cresciute del 6,5% a 472,1 mln. La quota Wealth
Management sale del 7,9% a 230 mln (circa la metà del totale) con una componente di management fees di 164,7 mln (+5,1%) ed un contributo di commissioni di collocamento di obbligazioni e titoli strutturati in forte crescita (up-front fees: +9,7%, a 38,6 milioni).

I costi di struttura saldano a 690,9 mln in aumento del 9,1% rispetto allo scorso anno (Wealth Management: + 7,2).

Ancora, gli impieghi verso la clientela aumentano da 51,7 a 53,6 mld (+3,7%) trainati principalmente dai buoni andamenti di Wealth Management (+7,4%, da 15,3 a 16,4 mld).

La raccolta salda a 62 mld, di cui 28,8 miliardi depositi Wealth Management (46,6% del totale).

Nel Weath Management prosegue poi il rafforzamento della struttura distributiva: +17 professionisti nel semestre a 1.177, di cui 1.040 nel Premier (509 gestori e 531 promotori finanziari, +15 complessivamente) e 137 nel Private e prosegue l’ampliamento dell’offerta prodotti, volto a rispondere alle nuove esigenze derivanti dall’attuale condizione di volatilità dei mercati e a rafforzare le sinergie infragruppo.

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