Mercati Asiatici : Giochi di guerra

Perché ve ne parlo ? Perché gli effetti di questo ennesimo conflitto non mancheranno di avere risvolti politici ed economici anche per noi che solitamente ci occupiamo solo di mercati.

Faccio una premessa : Io non so se la ragione stia dalla parte dei georgiani o dei russi. So che uno scontro diplomatico tra Stati Uniti e Russia ha caratterizzato la riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, convocato per la quarta volta consecutiva nel tentativo di trovare una soluzione diplomatica alla crisi in Georgia e so che nella stessa sede quasi tutto il mondo ha preso posizione a favore della Georgia ma che, secondo quanto riferito da rappresentanti dell’Onu Cina e Sudafrica nei colloqui privati hanno espresso posizioni più vicine alla Russia.

So che la Cina verrà nuovamente coperta di critiche per questa sua posizione, e che il mercato azionario cinese verrà bersagliato dalle vendite americane così come è avvenuto recentemente per quello russo, ma che non può certo scaricare il suo primo partner energetico senza pagarne le conseguenze in termini di approvvigionamenti.

Posso immaginare che il presidente georgiano Michail Saakashvili abbia agito perché si sia sentito coperto da Washington e che in seconda istanza si sia sentito anche coperto da Bruxelles visto che quando i ha annunciato l’attacco, dalla sua televisione, aveva dietro le spalle la bandiera goergiana e quella blu a stelle gialle europea.

Mi chiedo, chi lo ha autorizzato a farsi scudo della bandiera europea ? Forse il fatto che attraverso la Georgia che passa l’oleodotto Btc (Baku-Tbilisi-Ceyhan), costruito due anni fa per portare il petrolio azero dal Mar Caspio fino alla costa turca del Mediterraneo, senza passare né per l’Iran né per la Russia ? O forse che in progetto c’è un analogo gasdotto, Nabucco, che obbedisce sempre alla logica di tagliar fuori la Russia dagli approvvigionamenti energetici, usando la Georgia come corridoio energetico dell’ Europa ?

Possiamo fare tutte le ipotesi che vogliamo, ma rimane un fatto : Ci sono un milione di barili di petrolio al giorno diretti verso occidente che sono messi a rischio dal conflitto scoppiato in territorio georgiano.

Intanto il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, ha definito “sproporzionata” la risposta della Russia nei confronti della Georgia e intervistato dalla NBC a Pechino, ha dichiarato di essersi sentito con il premier russo, Vladimir Putin, al quale ha fatto presente che la situazione militare tra Russia e Georgia “deve tornare allo status quo esistente prima del 6 agosto”. Dick Cheney, nel frattempo ha sentito il presidente della Georgia, Michail Saakashvili, al quale ha detto che “l’aggressione della Russia non può restare senza risposta”.

C’e’ mai stato un momento migliore per “castigare” l’Iran, visto che la Russia in questo momento ha altro a cui pensare ?

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