Banche Centrali sotto i riflettori

Un numero di fattori potrebbe spiegare questa ripresa, compreso il divieto di short selling deciso dal Giappone ed i vicini tagli del costo del denaro da parte delle Banche Centrali. Il FOMC si incontrerà alle 19.15 ora italiana (taglio previsto da 25 bp a 75 bp con la maggior parte degli analisti schierati nel mezzo), mentre la BoJ terrà il proprio meeting in fine settimana dal quale si capirà se il sentiment attuale di mercato, concernente un taglio di 25 bp, sarà stato corretto o meno. La ripresa mostrata dal Nikkei in questa settimana potrebbe effettivamente aiutare l’istituto centrale ad abbassare i tassi anche se, ci si chiede, quale tipo di stimolo tale mossa potrebbe realmente produrre, se non quello di aumentare lo standing di Funding Currency dello yen, dal momento che sia la politica fiscale, sia quella monetaria sembrano impotenti davanti ad un’economia domestica stagnante.

Alla settimana prossima invece per BoE e BCE, le quali potrebbero tagliare i tassi di 50 bp ciascuna.

Comunque, la giustificazione più diretta per il movimento cui abbiamo assistito, è forse da ricercare nel fatto che si siano ridotte le liquidazioni di posizioni da parte degli hedghe funds.

I dati macro pubblicati ieri negli Stati Uniti sono comunque a ricordarci che lo stress della situazione americana persevera indisturbato. Il Conference Board Consumer Confidence ha fatto è sceso a 38.00 in ottobre (molto peggio delle aspettative a 50.00 e del precedente 61.4), mentre il mercato immobiliare continua il suo rally negativo avendo raggiunto il 16% di perdita annuale.

Con le borse in ripresa, che chiudono con guadagni giornalieri record, il dollaro e lo yen hanno lasciato sul terreno parecchio terreno.

Cominciando dall’eurodollaro vediamo come dalla zona di supporto a 1.2340, evidenziata da un doppio minimo ieri, il cambio abbia subito una notevole accelerazione. Se l’euforia della notte, contagerà le borse europee crediamo che il cambio non avrà difficoltà a raggiungere quello che sembra un livello di resistenza piuttosto duro: la zona compresa fra 1.2940 e 1.2990 è confermata dal livello superiore della regressione lineare discendente da 1.4870, dal primo pivot point di giornata e dall’immancabile ritracciamento di Fibonacci (in questo caso il 23.6%).

L’ampiezza dei movimenti giornalieri non aiuta in fase di individuazione di livelli: come primo supporto infatti individuiamo 1.2450, area di congestione per la seconda parte della giornata di ieri, oltre ovviamente a 1.2340, al cui superamento potremmo assistere a nuova ripresa di volatilità.


EurUsd- grafico 240 min

Osserviamo lo yen, in questo caso contro la moneta unica, dove addirittura fra il pivot point centrale ed il primo immediatamente superiore passano esattamente 8 figure… Questo dà l’idea delle escursioni che sta compiendo in questi giorni e di quanto complesso possa essere individuare livelli precisi. Forse la cosa più sensata è ragionare su massimi e minimi precedenti: in questo caso vediamo come il cambio nella notte si sia fermato esattamente al massimo del 23 ottobre, 127.40, da cui poi partì la discesa sino a 113. Come supporto oltre al doppio minimo di 113.60, possiamo notare una zona di congestione compresa fra 119.40 e 120.20.

Non fa differenza il dollaro nei confronti dello yen, dove per oggi sono da considerare come potenziale resistenza il massimo di ieri a 99.70 e come supporto 94 figura.

Molta volatilità, ovviamente, anche sul cambio EurChf che da ieri, con la ripresa delle borse, ha perso una parte del senso di rifugio che ha avuto da almeno un mese a questa parte. Dopo aver toccato un minimo inferiore di una figura al minimo visto successivamente all’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 è andato alla ricerca di un precedente massimo trovandolo in 1.48 figura.


EurChf- grafico 240 min

Consideriamo questo come primo livello si supporto, consapevoli del fatto che il grafico a 4 ore indica una potenziale ripresa del cambio sino a livelli superiori a 1.51, confermati peraltro dalla media mobile più lenta (100 periodi).
Una precisa trendline inferiore indica invece un potenziale livello di supporto per i prossimi giorni a 1.4150.

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