Azimut, un’Idra a 5 teste

“Leadership congiunte nel risparmio gestito – scrive FTfm – non sono popolari presso gli investitori e gli specialisti di governance per gli scontri potenziali sulle strategie fra i co-ceo”: il magazine cita gli esempi delle co-leadership di breve durata a Standard Life Aberdeen e Janus Henderson e l’opinione di Gianluca Ferrari, analista di Mediobanca, che si dice “scettico” sulla nuova corporate governance di Azimut aggiungendo che i regolatori potrebbero non trovarla appropriata e che sarebbe stato meglio scegliere un solo nuovo ceo e di alto profilo.
Giuliani rigetta le critiche e spiega che “i 5 co-ceo hanno ciascuno alle spalle una lunga serie di obiettivi raggiunti”. FTfm ricorda poi la recente ripresa del titolo in borsa, che oggi vede Azimut capitalizzare 2,4 miliardi di euro e che comunque resta ancora “sottovalutato” per Giuliani. “Il DNA di Azimut – dice ancora il presidente – è di essere indipendenti. Non vedo come qualsiasi operatore italiano possa presentare un’offerta di acquisto che possa costruire valore per i nostri azionisti”, che includono com’è noto in primo luogo i 1.900 cf e banker.
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