Conte, un ex consulente lo porta in Tribunale

La figura di Giuseppe Conte, è stata ed è tuttora centrale nelle dinamiche economiche e sociali del nostro Paese, il quale si divide in due fronti: da un lato c’è chi apprezza il lavoro e le conseguenti decisioni prese dal Presidente di Consiglio durante questo periodo di emergenza, dall’altro c’è invece chi non condivide il suo operato e anzi lo condanna. E’ questo il caso di Claudio Arrigoni, consulente finanziario in pensione, il quale ha depositato in Tribunale una denuncia contro Conte.

A raccontare la vicenda un quotidiano locale della città di Monza (MonzaToday.it), di cui riportiamo alcune affermazioni. Il consulente finanziario (ormai in pensione) 71enne ha deciso di depositare un esposto al Tribunale di Milano e alla Procura della Repubblica per denunciare la gestione italiana durante la pandemia.

“Nulla di personale contro Conte, Arcuri e Borrelli ma il loro operato durante la pandemia non è stato sempre rispettoso delle leggi e della Costituzione” ha affermato Arrigoni che ha aggiunto: “Ci sono stati interventi eseguiti fuori tempo massimo. Al 31 gennaio il Consiglio dei Ministri aveva deliberato lo stato di emergenza sanitaria per sei mesi, pubblicandolo il giorno dopo sulla Gazzetta ufficiale. Ma zona rosse e interventi sono state adottati con quasi un mese di ritardo. Ci sono state mancanze e inadempimenti. Conte ha scelto la strada dei Dpcm , avrebbe potuto optare per i Decreti legge passando dal Parlamento: adesso non può dare la colpa agli altri per mancanze e inadempimenti”.

Il consulente, riportando poi quelle che sono le lamentale più comuni degli italiani, si dice contrariato, ad esempio, per i ritardi circa l’approvvigionamento delle mascherine, il reclutamento di medici e infermieri, mascherine chirurgiche a 50 centesimi che non si trovano, mancanza personale sanitario e posti di terapia intensiva a sufficienza.

Ma la cosa che più lo irrita maggiormente è che provvedimenti ritardati e a suo dire errati hanno messo in ginocchio anche l’economia italiana. “Non serve aiutare gli italiani con qualche bonus per tirare a fine mese. Servono leggi strutturali e finanziarie che creano ricchezza e posti di lavoro, altrimenti siamo destinati ad andare in default. Gli errori commessi all’inizio dell’anno li stanno ripetendo anche adesso, sbagliando”, conclude, sempre più infuriato l’ex consulente.

 

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