Pensioni, Italia bocciata su sostenibilità

L’Italia arranca sul tema pensioni. Il Global Pension Index 2021 – 13esima indagine annuale realizzata Mercer in collaborazione, dallo scorso anno, con CFA Institute – vede il nostro Paese al trentaduesimo posto su 43. Dopo solo  Sud Africa, Perù, Cina e Polonia. In testa i Paesi del Nord con l’Islanda che guida la classifica, seguita da Paesi Bassi, Danimarca, Israele, Norvegia, Australia, Finlandia, Svezia, Regno Unito e Singapore.

Per valutare il sistema pensionistico di un Paese l’indagine analizza tre indicatori: adeguatezza, integrità, sostenibilità, ovvero il disegno complessivo del sistema, il livello di trasparenza e governance e il sistema paese nel complesso.

In questo scenario l’Italia non brilla, scrive Il Sole 24 Ore, ed è uno dei tre indicatori a penalizzarla particolarmente. Se il nostro Paese appare, infatti, sotto la media europea nei tre indici principali – 68,2 su 100 su adeguatezza (media europea 72,4); e 74,9 su 100 su integrità (media europea 79,52) – crolla del tutto sul fronte della sostenibilità con 21,3 su cento  rispetto a una media europea del 51,94.

Un risultato che, spiega il rapporto, è frutto di un debito pubblico elevato, a carico delle più giovani generazioni; una spesa pubblica per pensioni rilevante; un basso tasso di crescita economica; una bassa percentuale di persone in età lavorativa iscritte ad un fondo di previdenza complementare. A incidere anche le disuguaglianze di genere.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!