Banche: in arrivo una tassazione addizionale in Spagna

Il primo ministro spagnolo Sanchez ha annunciato l’introduzione temporanea di un’imposizione fiscale addizionale su banche e compagnie energetiche al fine di supportare i cittadini in una fase di forte aumento dell’inflazione.

L’annuncio, secondo gli analisti di Equita, potrebbe essere stato anche dettato da motivazioni di carattere politico, visto le pressioni del partner di governo Podemos ad aumentare l’imposizione fiscale a carico delle società quotate e dei grandi patrimoni.

Per quanto riguarda il settore bancario, l’obiettivo sarebbe quello di recuperare – attraverso maggiori tasse – 1.5 mld di euro all’anno per un periodo di due anni.

La reazione dei mercati è stata particolarmente negativa, con l’indice bancario spagnolo che ha perso -5%.

Anche considerando i soli principali soggetti quotati – fanno notare da equita – l’impatto totale della maggiore imposizione fiscale (3 mld) sulla market sarebbe 3%, quindi superiore alla perdita di ieri (5 mld).

“A nostro avviso la reazione dei mercati in eccesso rispetto all’effettivo impatto dell’imposizione fiscale addizionale è attribuibile a un aumento del rischio regolatorio per le banche, con la percezione che gli utili possano essere usati dallo stato come strumento per interventi sull’economia”, fanno notare dalla Sim milanese.

Questo è tanto più vero considerando che un’imposizione addizionale sul settore non sarebbe giustificata da tematiche relative a extra-profitti (ROE banche spagnole nel 2021 pari al 7%).

Considerando l’ancora bassa redditività del settore, interventi a carico delle banche dovrebbero essere valutati con attenzione al fine di evitare che si possano generare tematiche relative alla capacità delle banche stesse di intervenire sull’economia con la propria attività di lending, specialmente in una fase di particolare incertezza come quella attuale”.

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