Fondi, tutta la potenza dei signori di Wall Street

Le borse mondiali parlano americano. Come si legge sulle pagine de L’Economia del Corriere della Sera, i principali fondi sono infatti di BlackRock, Vanguard, State Street, Fidelity Investments e pochi altri soggetti, e che sono i principali azionisti delle più importanti aziende globali, dall’hi-tech al farmaceutico.

Da non dimenticare neanche le agenzie di rating, che controllano circa il 20% dell’intero indice S&P500, e che in meno di venti anni otterranno oltre il 40% dei voti nei consigli di amministrazione. Una crescita vertiginosa, e in dieci anni oltre l’80% dei capitali affidati ai fondi è finito nelle loro mani.

I giganti del risparmio

BlackRock – governata da Laurence Douglas Fink – è la regina assoluta e indiscussa del mondo del risparmio, con patrimonio gestito di 100mila miliardi di dollari. Il successo della “Roccia Nera” si basa sul sistema di analisi dati chiamato “Aladdin”, acronimo di Asset, liability, debt and derivative investment network. E’ un software controllato da 5mila mainframe in quattro località sconosciute, ed esegue 200 milioni di micro e macro calcoli a settimana. Inoltre, è costituito anche da oltre 2mila specialisti It e analisti che valutano giornalmente i dati economici e aziendali. Oltre ai prodotti finanziati in-group (circa 10mila miliardi), Aladdin supervisiona anche circa 30mila portafogli di investimento, per un’attività di consulenza che rappresenta circa il 10% delle attività mondiali, compresi 200 fondi pensione, banche, assicurazioni, fondazioni e altri investitori istituzionali.

I soci

Nell’olimpo dei maggiori gestori c’è anche Vanguard. La società, diretta da Mortimer J. Buckley, è il principale amministratore di fondi indicizzati con un patrimonio di oltre 8400 miliardi. Dalla sua creazione, la società  è stata caratterizzata da un forte approccio alla gestione passiva. A differenza di altri gestori, Vanguard non è quotata, ma è controllata da fondi di sua proprietà che sono sottoscritti da risparmiatori o investitori istituzionali.

Ci sono poi anche State Street e Fidelity Investments. Quest’ultima amministra un patrimonio di 12 trilioni di dollari, fornendo prodotti a clienti che puntano su performance a lungo termine.

State Street Global, guidata da Joseph L. Hooley, è il principale  gestore patrimoniale istituzionale, con un patrimonio di quasi 3500 miliardi di dollari e oltre 35 mila miliardi in custodia e amministrazione.

In tutto ciò, Wall Street inizia ad interrogarsi su una tale concentrazione di potere. I manager di questi giganti, infatti, sono a tutti gli effetti azionisti dominanti in tutte le più importanti company mondiali. E’ evidente che una forza del genere possa incutere deferenza da parte dei top manager, con la possibilità di far prendere decisioni in linea con i desideri del gestori. Esiste infatti un delicato equilibrio tra le scelte dei manager e il valore dell’azione, dato che le stock option rappresentano ormai una parte importante della loro retribuzione.

I gestori passivi diventano attivisti

Dopo la grande crisi del 2008, oggi i giganti dello shadow banking hanno bypassato il sistema creditizio, creando un potente oligopolio finanziario. Le più grandi istituzioni economiche, come il Financial Stability Board e il Fmi, hanno dovuto ammettere che il sistema finanziario non bancario ha surclassato la tradizionale struttura di gestione del risparmio.

Si potrebbe pensare di intervenire, ma è anche vero che i risparmiatori investono liberamente i propri soldi. L’accusa principale che viene maggiormente mossa, però, è che i gestori passivi sono diventati attivisti. Inoltre, piuttosto che cercare di spingere le aziende a ottenere rendimento più alti, stanno cercando di imporre la loro agenda politica. Se due anni fa Fink minacciava i ceo di votare contro i manager, quest’anno ha puntato il dito sugli amministratori. Se è quindi vero che la tecnologia ha standardizzato la finanza, resta il fatto che Wall Street non ama avere le briglie troppo corte.

 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!