Petroliferi da tenere d’occhio secondo gli esperti di borsa

OPEC STENTA A MANTENERE I TAGLI – Mattinata che a Piazza Affari si apre all’insegna di nuove prese di profitto per il titolo Saipem (-1% a 3,572 euro per azione quando sono passati di mano poco meno di un milione di pezzi), mentre Eni si mantiene appena sotto i 14 euro per azione, sugli stessi livelli della vigilia. A pesare sui titoli petroliferi italiani, come segnala PhilipCapital UK, è la difficoltà che sta incontrando l’Opec nel mantenere i tagli alla produzione nel momento in cui la forza del dollaro aumenta la pressione (al ribasso) sulle quotazioni delle materie prime.

TORNANO A SALIRE LE TRIVELLE ATTIVE NEGLI USA – Un sondaggio diffuso dall’agenzia Reuters mostra anzi che la produzione dei paesi membri dell’Opec dovrebbe essere aumentata di 500 mila barili al giorno in settembre, riportando il grado di rispetto dei tagli concordati alla produzione all’86%. In più, notano gli esperto di PhilipCapital UK, negli Usa si è registrato un primo aumento del numero di trivelle petrolifere in attività da tre settimane in qua e questo mette ulteriore pressione sui prezzi dell’oro nero.

ANCHE SARAS SOTTO PRESSIONE IN BORSA – Sotto pressione a Piazza Affari anche titoli come Saras attivi nel comparto della raffinazione dei prodotti derivati dal petrolio, che pure a settembre ha visto un margine di raffinazione nell’area del Mediterraneo mediamente intorno ai 5 dollari al barile, rispetto ai 4,8 dollari al barile della media del terzo trimestre. A Piazza Affari stamane Saras vede le quotazioni calare sotto i 2,2 euro per azione (-1,8%) dopo circa 300 mila pezzi scambiati, complice il giudizio ridotto ieri da Barclays da “equalweight” (pesare in modo neutro in portafoglio) a “undeweigth” (sottopesare in portafoglio). Nonostante questo gli esperti britannici hanno ritoccato all’insù il prezzo obiettivo portandolo da 2 a 2,2 euro per azione.

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