Banche e risparmio gestito, anche la Commissione Ue dice la sua

COMMISSIONE UE SPINGE PER UNIONE BANCARIA – Ancora riflettori puntati sul settore bancario sui mercati europei, che stamane aprono sui livelli di ieri con Londra a +0,17%, Parigi a -0,06%, Francoforte che oscilla a +0,06%, Madrid in rosso dello 0,16% e Milano dello 0,09%. A tenere alta l’attenzione è un nuovo documento pubblicato ieri dalla Commissione Ue dove si torna a parlare di riduzione dei rischi bancari, dello schema di garanzia dei depositi europeo (Edis), del completamento del backstop dell’unione bancaria, dello sviluppo di soveraign bond-backed securities e di possibili soluzioni per ridurre i crediti deteriorati (Npl), così da completare l’unione bancaria entro il 2018.

NUOVE REGOLE SU SOFFERENZE SOLO PER IL FUTURO – I primi quattro punti, notano stamane gli esperti di Websim, non presentano particolari novità, mentre per quanto riguarda la soluzione per ridurre i crediti deteriorati si approfondiscono alcune tematiche e proposte quale in particolare il “calendar provisioning” (accantonamenti automatici) che potranno essere applicati solo ai prestiti erogati dal 2018 in poi. Rientra dunque l’ipotesi, avanzata giorni fa dal Financial Times, che il nuovo automatismo possa essere applicato anche sullo stock di sofferenze legate a prestiti erogati prima del 2018, ipotesi che aveva contribuito a far scattare ulteriori ordini di vendita sui titoli bancari italiani nei giorni scorsi.

GRANDI SOCIETA’ DI GESTIONE CONTROLLATE DA BCE – La Commissione Ue, peraltro, ha confermato il potere del Single Supervisory Mechanism (Ssm), ossia della Bce, di chiedere alle banche misure aggiuntive in un’ottica prudenziale, ma nei limiti stabiliti dalla normativa Ue e dei principi contabili. Sempre nell’ultimo punto dei suoi “suggerimenti”, la Commissione Ue ha ribadito la possibilità di creare delle “asset management company” (Amc) a livello nazionale per la gestione dei crediti deteriorati e preannuncia che a dicembre presenterà una proposta per considerare istituzioni creditizie anche “le grandi società di gestione che portano avanti attività simili alle banche”, così da renderle soggette al controllo del Ssm.

SUI TITOLI TORNANO ORDINI DI VENDITA – A Piazza Affari stamane la reazione dei titoli del risparmio gestito è contrastata: se Banca Mediolanum riesce a recuperare terreno (+0,28%) e Banca Generali è invariata, FinecoBank (-0,34%) e Azimut (-1,39%) tornano a perdere terreno, mentre Anima Holding (-0,08%) appare incerta. Nuovamente in calo anche i bancari dopo il rimbalzo della vigilia, con solo Intesa Sanpaolo invariata, mentre Banco Bpm (-1,25%), Bper Banca (-1,25%), Ubi Banca (-0,85%) e Unicredit (-0,35%) vedono prevalere gli ordini di vendita, al pari del Credito Valtellinese (-1,64%) e del Credito Emiliano (-0,59%).

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