Standard & Poor’s mette sotto esame il rating di Deutsche Bank

Deutsche Bank sotto osservazione

Deutsche Bank, il cui titolo è da inizio anno (-27% la variazione subita) la peggior blue chip dell’indice Dax della borsa di Francoforte, torna sotto i riflettori dopo il cambio al vertice che ha visto l’uscita di scena del Ceo John Cryan, che lascerà a fine mese la poltrona a Christian Sewing, dopo che l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha messo sotto osservazione il rating (“A-”) in vista di un possibile downgrade.

Standard & Poor’s perplessa da cambio leadership

Secondo l’agenzia proprio i recenti cambi di leadership sottolineano le “sfide strategiche” che la banca deve affrontare e che potrebbero tradursi in costi di ristrutturazione più elevati delle attese. Negli ultimi sei anni Deutsche Bank ha del resto cambiato tre amministratori delegati e chiuso in rosso gli ultimi tre esercizi consecutivi. Una situazione che non ha fatto piacere ai grandi soci tra cui la famiglia reale del Qatar (che possiede il 6,17% del capitale) e il miliardario cinese Cheng Feng (salito di recente al 9,92%), che sulle rispettive posizioni hanno minusvalenze potenziali di circa 1,5 e 1,1 miliardi rispettivamente.

Anche il ruolo di Achleitner è sotto i riflettori

Ben poco soddisfatti dell’operato dei manager di Deutsche Bank debbono esser stati anche altri grandi soci come i fondi BlackRock (6,56%), Cerberus Capital Management (3%), Vanguard Group (2,36%) e Norges Bank (1,71%), di cui era sembrato farsi portavoce il presidente del consiglio di sorveglianza, Paul Achleitner, proponendo apertamente un cambio al vertice, arrivato pochi giorni dopo. La mossa di Achleitner, peraltro, non sarebbe piaciuta a tutti, anche perché proprio il presidente aveva sponsorizzato l’arrivo di Cryan, poi criticato per l’eccessiva lentezza a indecisione nel procedere alla ristrutturazione del gruppo.

Non tutti i soci erano convinti della nomina di Sewing

Lascia perplessi alcuni analisti e soci, inoltre, la decisione di promuovere quale successore di Cryan un manager giovane e finora di basso profilo come Christian Sewing, che Achleitner avrebbe presentato come unica possibilità, senza proporre alcuna altra alternativa agli azionisti. Uguali perplessità suscita la decisione di procedere alla rimozione di Cryan a metà della ristrutturazione, accusando di eccessiva indecisione un manager che per alcuni ha solo cercato di essere scrupoloso, valutando accuratamente ogni pro e contro prima di prendere decisioni che implicassero tagli del personale. Nonostante queste perplessità e qualche voce di possibile incertezza anche della poltrona di presidente, Achleitner (il cui mandato scadrà solo nel 2022) non sembra intenzionato a fare alcun passo indietro.

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