Usa: esplodono le richieste per sussidi di disoccupazione

Usa, esplodono i jobless claims

In un paese sostanzialmente privo di ammortizzatori sociali che non siano i sussidi di disoccupazione (“jobless claims”) come gli Stati Uniti, la decisione di chiudere le attività non indispensabili per ritardare l’espansione del coronavirus (che ha già contagiato, stando ai dati ufficiali, quasi 70 mila americani causando oltre mille decessi) ha portato ad un’esplosione immediata della disoccupazione.

In una settimana 3 milioni di domande in più

Proprio il dato dei jobless claims, balzato al record storico di 3.283.000 richieste la scorsa settimana contro le 281mila domande dei sette giorni precedenti (dato che aveva rappresentato il minimo degli ultimi due anni) e gli 1,7 milioni di richieste previsti in media dagli economisti americani, nonché pari a 4 volte il precedente record storico di richieste di sussisi, testimonia la rapidità con cui la pandemia sta sconvolgendo ogni scenario macroeconomico.

3,3 milioni di americani hanno perso ogni copertura sanitaria

Difficile immaginare se le cose potranno peggiorare ulteriormente o quanto si dovrà attendere per vedere le domande ritornare verso un livello “fisiologico”. Ad aggiungere ulteriori preoccupazioni, non esistendo in America un servizio sanitario universale ciò significa che quasi 3,3 milioni di americani hanno perso, si spera solo temporaneamente, ogni copertura sanitaria nel bel mezzo di una pandemia di coronavirus.

Krugman: le perdite di posti di lavoro sono superiori

Attoniti gli economisti: “non abbiamo davvero alcun buon esempio di un caso in cui l’attività dei servizi globali sia arrivata a una brusca frenata” come quella attuale, ha commentato ad esempio Michael Gapen, capo economista di Barclays in America. Mentre il premio Nobel Paul Krugman ha twittato: “Non è una sorpresa, ma è comunque un numero sorprendente. Tenete presente che non tutti sono idonei per il sussidio di disoccupazione, quindi le vere perdite di posti di lavoro sono superiori a 3 milioni, in una settimana”.

Gli stimoli non aiuteranno molto

“Nel momento peggiore in assoluto della Grande Recessione stavamo perdendo 800.000 posti di lavoro *al mese*. Quindi questo è almeno dio un ordine di grandezza peggiore”. Gli stimoli aiuteranno? Non molto secondo Krugman, “perché in realtà non si tratta di uno stimolo, né dovrebbe esserlo. Questa non è una recessione convenzionale, è più simile a un coma indotto dal punto di vista medico. Vogliamo che i lavoratori rimangano a casa e diano loro un aiuto in caso di catastrofe”, che è ciò che fa volare i numeri.

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