Barometro Crif, calano le valutazioni e rivalutazioni di crediti alle imprese

a cura di Crif

Le rilevazioni del I semestre 2017 elaborate da CRIF relativamente al numero di richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti presentate dalle imprese italiane riportano una lieve flessione, pari a -0,8% rispetto allo stesso periodo del 2016.

Nonostante le performance positive del comparto delle imprese individuali, si riduce il trend di crescita costante che aveva caratterizzato gli ultimi 3 anni precedenti.

Queste le evidenze delle elaborazioni effettuate sulla base del patrimonio informativo di EURISC – il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi a oltre 81 milioni di posizioni creditizie, di cui oltre 8 milioni riconducibili a utenti business.

Entrando maggiormente nel dettaglio, l’analisi condotta da CRIF consente di distinguere l’andamento del numero di richieste da parte di Imprese individuali e Società di capitale: i primi sei mesi dell’anno in corso hanno visto, a paragone con lo stesso periodo del 2016, un calo delle Imprese individuali (-0,2%) più lieve rispetto a quello delle Società di capitali (-1,6%).

L’ultimo trimestre in particolare ha segnato un pareggio per le ditte individuali (+0,0%) a fronte di un rallentamento per le società di capitale (-4,1%).

Dato altrettanto significativo che emerge dall’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF è rappresentato dal calo dell’importo medio richiesto: nel I semestre dell’anno, infatti, nell’aggregato di imprese individuali e società di capitali si è attestato a 76.500 Euro, con un calo del -3,7% rispetto allo stesso semestre del 2016.

Nel dettaglio, le Imprese individuali hanno mediamente richiesto 34.263 Euro, facendo segnare una crescita del +2,4% che non riesce a compensare il calo del -4,1% degli importi richiesti dalle Società di capitali, che si attestano a 105.520 Euro.

Relativamente alla distribuzione per classi di importo, quasi un terzo del totale (il 32,0%, per la precisione) delle richieste si colloca nella fascia al di sotto dei 5.000 Euro. Il dato risulta in crescita di +0,5 punti percentuali rispetto al I semestre 2016 ed è giustificato dal peso numericamente preponderante delle richieste da parte delle imprese di piccola e piccolissima dimensione. Si registra invece un calo delle richieste relative a importi compresi tra 10.000 a 20.000 Euro (-0,6 punti percentuali) per entrambi i comparti.

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