Fondi, commissioni in calo fino al 2025
Gli operatori dell’industria stanno inoltre affrontando sfide senza precedenti e sviluppando nuove opportunità in seguito a un’intensa pressione tariffaria, in conseguenza dell’innovazione sui prodotti e dello sviluppo di nuovi canali di distribuzione, o di ristrutturazione di quelli vecchi. Sebbene gli aum sembrino destinati a crescere fino al 2025, anche la pressione sui profitti aumenterà. I manager che non hanno ancora apportato cambiamenti drastici ai loro modelli operativi dovranno farlo, se vogliono affermarsi sul mercato o addirittura sopravvivere. Secondo l’analisi di PwC su 64 asset manager che hanno più di 40 trilioni di dollari in aum, il rapporto complessivo tra i ricavi e le masse gestite è diminuito del 9,81% tra il 2012 e il 2017. Allo stesso tempo, il rapporto medio tra i costi e le masse gestite è diminuito del 15,36%, in gran parte in quanto i costi unitari in rapporto al volume delle masse in gestione sono diminuiti grazie alla crescita di quest’ultime.
Ciò ha comportato un aumento del 15,91% dei margini operativi medi, anche se non tutti i gestori hanno registrato questo tasso di crescita. La crescita è stata circoscritta soprattutto alle società di gestione di grandi dimensioni e a un numero più ampio di gestori di nicchia. Questi dati sono la prova che nei prossimi anni avranno successo solo quei player che sapranno davvero mettere in atto un processo di trasformazione e creare valore per gli investitori. Tanto che PwC stima infatti che le fee incassate dalle società di gestione continueranno a diminuire fino al 2025. Questa tendenza sarà in uenzata dal continuo aumento di prodotti a gestione passiva e di nuovi prodotti low costcome gli smart beta, oltre che dalla crescente tendenza da parte degli investitori e dei regolatori a focalizzare l’attenzione sulle società di asset management che forniscono un reale valore aggiunto ai clienti.
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