Bce, non si muove foglia sui tassi. E la Brexit si allontana

Europa sempre in primo piano. La Bce come nelle attese ha mantenuto invariata la politica monetaria, confermando i tassi di interesse ai minimi record e la guidance di tassi stabili almeno per quest’anno, nonostante il deciso rallentamento dell’economia.

L’istituto centrale ha confermato il tasso di rifinanziamento principale a zero, quello sui depositi overnight a -0,40% e il tasso sui prestiti marginali al +0,25%.

In merito al futuro, l’autorità guidata da Mario Draghi, al termine di una riunione del consiglio direttivo, ha comunicato che lascerà tassi invariati almeno fino alla fine del 2019, in ogni caso fino a quando sarà necessario per assicurare la convergenza dell’inflazione con l’obiettivo.

Spostandoci sull’altro fronte caldo del dibattito continentale, cioè la Brexit, la riunione tra capi di Stato e di governo della Ue ha portato ha una proposta di rinvio al 31 ottobre, decisione accettata dalla premier britannica. La scelta della data non è casuale: permetterà ai governi europei di avere via libera nelle decisioni sulle nomine del candidato alla presidenza della nuova Commissione e poi anche della Ue: in questo modo il funzionamento dell’Unione europea non sarà ostaggio degli umori di Londra e non ci sarà  un commissario britannico. dato che l’esecutivo Ue si insedierà dopo il 31 ottobre.

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