Come guadagnare con lo spread basso

Con la continua diminuzione del differenziale tra Bund e Btp, sembrerebbe che l’Italia stia guarendo dal mal di spread. 

Grazie allo stop alla procedura d’infrazione europea nei confronti dell’Italia i listini stanno vivendo giornate d’euforia e Piazza Affari trascina al rialzo le borse europee. Inoltre Christine Lagarde alla guida della Bce si conferma “un’ulteriore buona notizia per il differenziale, date le posizioni favorevoli a misure di sostegno da parte della direttrice del Fmi”, come osserva Parravicini.

Nonostante non sia semplice prevedere cosa potrebbe accadere al termometro di rischio del Paese, L’Economia del Corriere della Sera identifica i due possibili scenari da qui al prossimo autunno, fornendo papabili previsioni ed idee per investire.

Come guadagnare con lo spread: scenario ottimista

Se la quota 200 punti base dovesse caratterizzare il differenziale per i prossimi mesi, la struttura di portafoglio dovrebbe privilegiare gli strumenti a cedola fissa, Btp ed emissioni similari. Con un’economia che si mostra statica e solo lievemente in crescita e con un inflazione fissa ai minimi, si pretendono tassi d’interesse bassi. In Europa, solo Grecia e Italia offrono rendimenti decisamente superiori alla dinamica inflazionistica.

Per quanto riguarda la componente obbligazionaria, questa sarebbe decisamente orientata verso Btp con scadenza entro cinque anni, 15%, con durata tra sette e dieci anni, 25% e per scadenza di più lungo periodo, il peso percentuale si assesterebbe intorno al 5%.

Come guadagnare con lo spread: scenario pessimista

Se invece la Legge Finanziaria venisse accolta negativamente da Ue ed investitori, il peso dei titoli italiani assumerebbe un ruolo protagonista a cui affidare una quota modesta di patrimonio. Quota analoga anche ad emissioni societarie italiane.

Ai titoli tedeschi spetterebbe il 20% ed un ulteriore 20% andrebbe suddiviso tra altri strumenti in euro, comprendendo sia emissioni governative, sia obbligazioni societarie. Il 50% rimanente dovrebbe orientarsi in titoli non euro, dato che l’eventuale crisi del debito italiano potrebbe indebolire anche la moneta unica.

 

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