Parole destinate a fare discure, ma nell’ottica di Templeman, gli incassi sarebbero destinati a chi rischia di perdere il posto di lavoro e a chi proprio non può lavorare da casa, in genere chi svolge un lavoro manuale, inevitabilmente costretto a entrare in contatto con altri esseri umani e ha pertanto maggiori probabilità di finire contagiato dal Covid. Poiché chi lavora da casa risparmia le spese per trasporti e pranzo, sostiene Templeman, questa tassa non sarebbe affatto punitiva.
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