Forex, per Goldman Sachs il target dell’euro/dollaro è sotto la parità

Il dollaro è oggetto di una particolare attenzione, soprattutto dopo un’ennesima conferma da parte di Goldman Sachs della view positiva sulla divisa americana, con un target price a 12 mesi in area 0,95 contro euro e la ferrea convinzione che le pulsioni inflattive in Usa siano foriere di almeno tre se non quattro rialzi dei tassi da parte della FED quest’anno.

Tornerebbe così prepotentemente in auge la narrativa che vede opporsi all’espansionismo delle altre banche centrali una politica restrittiva da parte della Banca Centrale Americana, dopo quella che anche da Goldman Sachs è stata definita una momentanea tregua siglata in occasione del G20 per alleviare le pressioni rialziste sul dollaro e di riflesso sullo yuan cinese.

Tanto per non smentire il vaticini della più grande ed influente banca di investimento americana, ecco ieri esponenti della Fed in netto contrasto con i toni soft registrati in queste ultime giornate, uscirsene con affermazioni alquanto aggressive: Lochart (FED Atlanta) guarda g ià ad aprile per un nuovo rialzo dei tassi, così come Williams (FED San Francisco), mentre Lacker (FED Richmond) guarda con preoccupazione al ritmo di risalita dei prezzi al consumo.

Sia come sia, tra i commenti di Goldman, le affermazioni della Fed e l’attentato odierno, il dollaro torna a gravitare sotto quota 1,12 questa mattina.

Nel frattempo la fiducia nelle banche centrali continua a venire meno – avverte Michael Palatiello, strategist di Wings Partners Sim – come ben indicato dal barometro determinato dagli investimen ti in asetts alternativi; no non parlo dell’oro in questo caso ma della banco nota da 1.000 franchi svizzera che a gennaio registra una domanda record. Fate voi le vostre valutazioni…”.

domanda banconote 1000 Franchi

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