Bolla immobiliare, ecco i Paesi a rischio

A cura di Idealista.it

Quanto il mondo economico e finanziario sia rimasto scottato dalla crisi dei mutui subprime lo si evince da quanto spesso tenga sotto controllo i mercati immobiliari, domandandosi quale potrebbe essere il prossimo protagonista di una bolla speculativa. Una delle ricerche più recenti è firmata Bloomberg, e individua quelli che potrebbero essere i Paesi più esposti al rischio bolla immobiliare.

Real estate, possibile bolla in Canada?

Secondo lo studio, ad essere potenzialmente a rischio sono Canada e Nuova Zelanda, seguiti da Australia e Gran Bretagna: Paesi che hanno conosciuto uno straordinario sviluppo nel real estate e soprattutto una enorme rivalutazione dei prezzi, che potrebbe però rovinosamente sgonfiarsi.

Per costruire la mappa delle possibili bolle immobiliari in arrivo, l’economista Niraj Shah ha analizzato il rapporto tra prezzi immobiliari e redditi, i prezzi corretti per l’inflazione e il livello di prestiti alle famiglie.

Il risultato ha mostrato appunto che il Canada e la Nuova Zelanda sembrano avviati su un sentiero insostenibile, dato il costo dell’abitare più alto rispetto ai salari. Allarme che risuona anche in Australia, Norvegia, Svezia e Gran Bretagna.

Tassi di interesse e prezzi delle case, rischio bolla

Misure di protezionismo e di impedimento all’acquisto di case da parte di stranieri sono già state attivate in Canada e Nuova Zelanda, ma potrebbero non essere sufficienti. Secondo Shah, le politiche monetarie di taglio dei tassi da parte delle banche centrali potrebbero ulteriormente spingere il mercato verso l’acquisto, alimentando i prezzi e, insieme, il rischio di esplosione di una bolla.

Ma quali sono le misure del fenomeno che hanno allarmato l’analista di Bloomberg? Fatto 100 il livello dei prezzi e degli altri parametri al 2015, si nota che in Canada abbiamo un valore dei prezzi immobiliari che è oltre il 55% in più rispetto alle entrate e che i prezzi delle case in assoluto sono aumentati di oltre il 24% in soli quattro anni.

Bolla immobiliare, rischio moderato in Spagna

Simili i valori per i Paesi in cima alla classifica; più moderati i parametri di altri Paesi, quali la Spagna, che comunque si trova a metà della classifica con un rapporto prezzi-redditi del 20,7% superiore rispetto al 2015 e prezzi aumentati del 17%.

Nessun rischio bolla per il mercato immobiliare in Italia

Altri Paesi sembrano invece al sicuro dal rischio bolla, e tra questi naturalmente l’Italia, per la quale è in corso l’”anomalia” di un livello di prezzi che continua a scendere nonostante la domanda vivace e l’alto numero di compravendite immobiliari. Una circostanza che sebbene faccia arrovellare gli economisti del comparto, mette tuttavia al riparo il nostro Paese dal rischio bolla immobiliare eliminando il rischio che una eventuale ripresa possa essere insostenibile. In Italia tutti i parametri sono in calo: il rapporto tra prezzi e redditi è  il 92,5% rispetto al livello del 2015 (quindi è sceso di 7,5 punti percentuali), i prezzi delle case sono scesi del 4,5% e la quota di Pil rappresentata dai prestiti alle famiglie, che pure sono in assoluto in aumento, è il 40,3% rispetto a quanto fosse nel 2015 (con un calo quindi del 59,7%).

L’Italia peraltro è il solo Paese con tutti i parametri considerati in calo: in una situazione simile, ma con almeno una grandezza in aumento rispetto al 2015, si trovano Finlandia, Germania, Grecia, Giappone e Corea.

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